Una dose di ottimismo per i conti del Comune

Il Comune di Artogne  ha recuperato un tesoretto da Montecampione
Il Comune di Artogne ha recuperato un tesoretto da Montecampione
Il Comune di Artogne  ha recuperato un tesoretto da Montecampione
Il Comune di Artogne ha recuperato un tesoretto da Montecampione

•• C’è una grande novità nell’ultimo bilancio di previsione che l’amministrazione comunale di Artogne in scadenza (a maggio) ha varato. Una voce in entrata da 612mila euro il risultato di una operazione di «recupero crediti» durata una decina d’anni nei confronti di ciò che resta, in termini economici, della fallita società «Alpiaz»: l’ex anima di Montecampione. Ma andiamo con ordine. L’appuntamento elettorale non ha esentato la maggioranza guidata da Barbara Bonicelli, dall’approvare il documento di programmazione triennale, cosa che invece non era successa alla fine del mandato di Gianpietro Cesari: «Non voglio lasciare ai prossimi amministratori i problemi che ho incontrato io quando sono subentrata», ha commentato la sindaca dando anche un segnale indiretto della volontà di andare avanti col secondo mandato. Le opere pubbliche? Le principali previste per l’anno in corso riguardano altre sistemazioni della strada che da Montecampione sale al Plan, il laghetto in Bassinale, la manutenzione idraulica della val Vedetta (in abbinamento con Gianico), una nuova strada nell’area industriale di via Fornaci e quella in località Aiole, nella frazione Piazze. Infine il recupero dell’area ecologica adiacente il torrente Re, per un totale che sfiora i 3 milioni e 600mila euro. Tra risorse ordinarie provenienti da contributi regionali, provinciali e sovracomunali e risorse straordinarie (come i mutui) la cifra prevista per investimenti sale a 4.530.000. Un programma che ha raccolto il «sì» unanime dei consiglieri. Non così invece per alcuni vecchi problemi degli uffici comunali. Se per il settore tributi si prevedono maggiori spese per dotarsi di una banca dati catastale precisa per l’Imu, la nota dolente rimane l’Ufficio tecnico. Il turn over di professionisti esterni, con idee non sempre coincidenti, non ha consentito di evadere la mole di lavoro legata alle richieste dei cittadini e alle sanatorie. E torniamo al fallimento Alpiaz e al recupero di 612mila euro per i tributi non pagati tra il 2012 e il 2018 accolto con «grande soddisfazione» dal primo cittadino. La cifra incassata è pari al 60% di quanto atteso, ma è meglio di niente. •. D.Ben.

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