Una salita impegnativa ma non ad alto rischio

di Fausto Camerini
Cima Caione: meta a basso rischio
Cima Caione: meta a basso rischio
Cima Caione: meta a basso rischio
Cima Caione: meta a basso rischio

La Cima di Caione è una delle più suggestive montagne del fronte bresciano del Parco Nazionale dello Stelvio. È una massicciata situata sulla spettacolare cresta protesa verso il cielo tra la Valle delle Messi e la Valle di Viso, e gli appassionati sanno bene che offre un magnifico panorama sui ghiacciai e sulle vette granitiche del gruppo Adamello-Presanella che occupano l’intero orizzonte a Sud, dall’altro lato dell’alta Valcamonica. Splendida la vista anche sulle vicine montagne del passo del Gavia come il Corno dei Tre Signori, la Torre dei Camosci e la Cima Gavia. Sotto la Cima di Caione, guardando verso oriente, quando la neve abbandona le praterie d’alta quota si distinguono i tanti laghetti che costellano la Piana di Ercavallo. Dal punto di vista escursionistico non è una montagna particolarmente impegnativa: d’estate si può salire abbastanza facilmente partendo dal rifugio Bozzi e passando dai laghetti oppure dalle Case di Viso, ed è interessante, oltre che per la magia e la bellezza dell’ambiente, anche per le fioriture di specie endemiche che ne punteggiano e colorano i versanti. D’inverno è una suggestiva meta scialpinistica che tuttavia non è frequentata come meriterebbe. LA SALITA SCIALPINISTICA, anche in questo caso non particolarmente impegnativa, è però riservata a buoni sciatori ben allenati, e si parte dalle Case di Viso o, in caso di strada chiusa, addirittura da Pezzo con un dislivello da superare di quasi 1.500 metri per arrivare alla quota 3.140 della cima. Chiamata Caiù in dialetto locale, in inverno può essere raggiunta, da escursionisti esperti, anche con le ciaspole: sci o ciaspole la salita richiede più di 5 ore di marcia se si deve partire da Pezzo (poco meno se si riesce ad arrivare alle Case di Viso) ed è comunque da effettuarsi con neve sicura in quanto nella parte finale esiste concreto il pericolo di slavine.

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