Una seconda bomba d’acqua: la Val di Viso ora è in ginocchio

di Lino Febbrari
Val di Viso senza pace: colpita due bombe d’acqua in due giorniIn uno scenario spettrale si lavora per scavare in tempi da record una vasca di laminazioneVanno urgentemente sgomberati tutti i detriti già depositatiPer oggi è attesa un’altra perturbazione: la tensione è altissima
Val di Viso senza pace: colpita due bombe d’acqua in due giorniIn uno scenario spettrale si lavora per scavare in tempi da record una vasca di laminazioneVanno urgentemente sgomberati tutti i detriti già depositatiPer oggi è attesa un’altra perturbazione: la tensione è altissima
Val di Viso senza pace: colpita due bombe d’acqua in due giorniIn uno scenario spettrale si lavora per scavare in tempi da record una vasca di laminazioneVanno urgentemente sgomberati tutti i detriti già depositatiPer oggi è attesa un’altra perturbazione: la tensione è altissima
Val di Viso senza pace: colpita due bombe d’acqua in due giorniIn uno scenario spettrale si lavora per scavare in tempi da record una vasca di laminazioneVanno urgentemente sgomberati tutti i detriti già depositatiPer oggi è attesa un’altra perturbazione: la tensione è altissima

La seconda bomba d’acqua su Case di Viso, a Ponte di Legno, è stata ancora più devastante della prima: se venerdì si era parlato di disastro, il drammatico «bis» di ieri sera fa crollare tutte le certezze anche sulla futura tenuta idrogeologica del territorio. In breve, i fatti: ci risiamo. Per la seconda sera consecutiva la Val di Viso è stata invasa dall’acqua, e siccome le strade, gli argini e tutte le vie di drenaggio erano ancora ingombre dalla massa di detriti che si era depositata la sera prima, l’allagamento è stato ancora più esteso. E non solo. VENERDÌ SERA era successo attorno alle 21: la massa d’acqua, in seguito a una eccezionale precipitazione, era scesa dai laghetti di Ercavallo fino a Case di Viso, dove aveva danneggiato gravemente cinque ponti. Già ieri i lavori erano iniziati con tre escavatori e una ruspa per rimuovere i detriti e per scavare in fretta una vasca di laminazione, una grande buca per ricevere eventuale altra acqua e detriti, nelle vicinanze del ponte di Buoi, dove l’Arcanello sfocia nel Frigidolfo. Ma non c’è stato il tempo di completare lo sgombero dei detriti e lo scavo della vasca di emergenza, perché ieri sera tra le 19.30 e le 30 è caduta un’altra bomba d’acqua su un’area resa vulnerabile dall’evento del giorno prima. Tra gli argini già smossi del torrente Arcanello, questo secondo fiume di acqua, terra e pietrame non ha trovato stavolta quasi alcuna resistenza ed è piombato a valle, dove i tombotti e i canali già intasati non hanno dato via di scampo. Si è allagato tutto. Il dispositivo di emergenza si è mosso come sempre con tempestività, e tutti gli operatori hanno lavorato con totale dedizione, dalla Protezione civile ai vigili del fuoco di Pontedilegno ai carabinieri della locale stazione. L’unica consolazione è che nessuno si sia fatto male o abbia rischiato la vita. MA IL PEGGIO chissà, potrebbe ancora essere in agguato. Per oggi infatti le previsioni meteo sono all’insegna della massima allerta e ci si attende una violenta precipitazione nel pomeriggio. Bisogna arrivarci preparati, correre, fare andare le mani, scavare, sgomberare il più rapidamente possibile. Ma è una sfida davvero molto, molto difficile per tutti gli operatori al lavoro giorno e notte con grande abnegazione. E il futuro? Il sindaco di Ponte di Legno, Ivan Faustinelli, non nega di essere preoccupato ben oltre l’emergenza di queste ore ma anche in prospettiva. Come amministratore, ha ormai ben chiaro che i soldi della Regione per l’emergenza, 400 mila euro, non potranno bastare: bisognerà rifare tutti gli argini per 4 chilometri, ancora più saldi di prima. •

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