Una strada per Salva La staffetta partigiana sarà ricordata per sempre

di L.RAN.
La strada che oggi sarà dedicata alla staffetta partigiana
La strada che oggi sarà dedicata alla staffetta partigiana
La strada che oggi sarà dedicata alla staffetta partigiana
La strada che oggi sarà dedicata alla staffetta partigiana

Si chiamava Salva Gelfi e si era caricata sulle spalle la fatica e il pericolo di una parte della storia della Resistenza in Valcamonica. Era una donna straordinaria e coraggiosa, e da oggi Cividate la ricorderà per sempre, per volontà del Comune, dedicandole la traversa di una via del paese: alle 10 il sindaco Cirillo Ballardini inaugurerà questa strada con annesso parcheggio che interseca via Pieve, e avrà accanto a sé il sindaco dei ragazzi, Roberto Ravelli Damioli delle Fiamme verdi (che terrà il discorso commemorativo) e la corale «La Pieve» che accompagnerà la cerimonia. SALVA GELFI, eminente figura della Resistenza cividatese e in genere della valle, era una staffetta partigiana del comando della Divisione Fiamme verdi «Tito Speri» con la funzione di capo ufficio informazioni, aiutante numero uno di don Carlo Comensoli e, di più, protagonista di pericolose missioni (accompagnò tra l’altro nella casa del partigiano Luigi Ercoli a Bienno ex prigionieri, perseguitati politici e soldati sbandati che poi passarono in Svizzera). RICERCATA dai fascisti sotterrò carte e documenti compromettenti, e fu costretta a nascondersi per giorni nella cella campanaria della parrocchiale. Dall’ottobre del 1943, quando aveva 18 anni, prestò assistenza e curò i collegamenti fra i diversi gruppi resistenti dalla bassa all’alta valle, ampliando il suo raggio d’azione anche in Franciacorta. Dopo che don Comensoli venne arrestato nel maggio del 1945 lei, sempre ricercata dai nazifascisti, fu costretta a lasciare la valle e trascorse la fase conclusiva della guerra a Milano, ospite della signora Adelina Ferrighi, una donna votata alla causa della Libertà. Dopo il suo ritorno a casa si dedicò a diverse attività sociali, segnalandosi per il grande impegno e la generosità. Nel 1966 le fu assegnato il Premio Bulloni per la sua azione costante nei confronti dei bisognosi e dei sofferenti, mentre l’anno precedente era stata insignita del titolo di Cavaliere della Repubblica. Salva se n’è andata nel giugno del 2001.

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