Viabilità, un giro di boa per il caso galleria

di Lino Febbrari
L’elaborazione al computer del nuovo ingresso Nord della galleriaCosì apparirà l’ingresso Sud della galleria austriaca di Edolo
L’elaborazione al computer del nuovo ingresso Nord della galleriaCosì apparirà l’ingresso Sud della galleria austriaca di Edolo
L’elaborazione al computer del nuovo ingresso Nord della galleriaCosì apparirà l’ingresso Sud della galleria austriaca di Edolo
L’elaborazione al computer del nuovo ingresso Nord della galleriaCosì apparirà l’ingresso Sud della galleria austriaca di Edolo

Dopo un tira e molla estenuante che dura quasi da una decina di anni, una parentesi mai chiusa riempita per ora di studi di fattibilità e progetti preliminari, perizie e sondaggi su materiali e luoghi oggetto dell’intervento, e soprattutto dopo il «no» risalente a pochi mesi fa dell’Anas e della Sovrintendenza che pareva aver silurato definitivamente l’idea, il prossimo 28 ottobre tutti gli enti coinvolti nella complessa operazione di riqualificazione della vecchia galleria austriaca, nel centro di Edolo, si ritroveranno per scegliere una delle due soluzioni progettuali rimaste sul tavolo. L’IPOTESI che pare prevalere (e che avrebbe avuto il via libera preventivo dalla Sovrintendenza) è quella che prevede l’abbassamento della carreggiata, il taglio della parete rocciosa a monte per poco più di un metro in larghezza, la riqualificazione della volta e, conseguentemente all’allargamento, la rimodulazione dell’arco con l’aggiunta di alcuni conci di granito. La prima impressione che si ricava osservando le simulazioni fatte al computer dai progettisti è che l’impatto su questa costruzione monumentale e antica, e per questo tutelata, non sarebbe devastante come si temeva. «Il territorio è compatto e deciso a portate a conclusione l’iniziativa - afferma Mauro Testini, presidente dell’Unione dei Comuni dell’alta Vallecamonica - e lo si è visto in questi anni attraverso le continue pressioni fatte dai rappresentanti delle istituzioni nei momenti in cui ci siamo incontrati con le controparti. Ormai è un’esigenza che non possiamo più rinviare». UN PAIO di anni fa, l’Anas aveva messo sul piatto oltre 60 milioni per realizzare la variante esterna all’abitato in direzione di Ponte di Legno e il bando di gara dovrebbe essere quasi pronto per la pubblicazione. L’operazione allargamento non rischia di far cadere la bretella nel dimenticatoio? «La riqualificazione di questo tratto sarà invece propedeutica al maxi cantiere viabilistico: non essendoci spazio a monte per depositare il materiale estratto dalla montagna, i camion dovranno necessariamente passare proprio dal vecchio tunnel - dice Testini -. E sarebbe un grosso problema se non dovessimo completare per tempo questo intervento, allora sì diventerebbe tutto molto complicato». IPOTIZZIAMO che il 28 tutto fili liscio, quanto durerà il cantiere? «Quando si tratta di opere così complesse affrontare il tema dei tempi è molto delicato. Di certo c’è l’incontro di fine ottobre che speriamo definitivo - conclude il presidente dell’Unione -. La settimana prossima gli enti territoriali convocheranno una conferenza in cui verranno informati tutti gli attori dell’accordo di programma dello stato dell’arte del progetto. Di positivo in questa lunga vicenda c’è sicuramente il fatto che Anas e Soprintendenza, grazie all’incessante martellamento e all’azione congiunta di tutti gli amministratori dell’alta Valcamonica, hanno riflettuto e rivisto i loro pareri. Pareri che, lo ricordo, a giugno erano negativi, mentre ora hanno accettato le nostre proposte migliorative». •

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