Vini affinati nel ghiaccio Un futuro promettente

di Adriano Baffelli
La degustazione guidata con annessa asta a favore di Unimont avvenuta ieri a PontedilegnoUno dei vini del ghiaccio  brilla sotto il sole ad alta quota
La degustazione guidata con annessa asta a favore di Unimont avvenuta ieri a PontedilegnoUno dei vini del ghiaccio brilla sotto il sole ad alta quota
La degustazione guidata con annessa asta a favore di Unimont avvenuta ieri a PontedilegnoUno dei vini del ghiaccio  brilla sotto il sole ad alta quota
La degustazione guidata con annessa asta a favore di Unimont avvenuta ieri a PontedilegnoUno dei vini del ghiaccio brilla sotto il sole ad alta quota

Vino affinato nelle acque del Sebino, nello spazio (accadrà con la sperimentazione dell’Agenzia spaziale italiana, che porterà in orbita vini e barbatelle consegnate dalla Fondazione italiana sommelier) e ora anche nel ghiaccio. Camuno. La novità si deve all’iniziativa «Dall’igloo al calice, degustazione a duemila metri» organizzata dal Consorzio Pontedilegno-Tonale in collaborazione con Università della montagna di Edolo (Unimont), Consorzio tutela Igt Valcamonica e Cantina Bignotti. Ieri le bottiglie di vini della Valcamonica collocate mesi fa nella cantina di ghiaccio al Corno d’Aola sono state confrontate con quelle rimaste nel fondovalle, e a guidare la degustazione ad alta quota è stato l’agronomo ed enologo Roberto Spadacini. «Le prime indagini preliminari effettuate nell’Unimont - commenta il ricercatore Davide Pedrali - dicono che i bianchi conservati in cantina esprimono un quantitativo inferiore di acidi organici, componente responsabile dell’aroma e del sapore, rispetto a quelli collocati nell’igloo; viceversa per quanto riguarda i campioni di rosso». Non sono invece emerse differenze per acidità e grado alcolico. Certamente è opportuno che la ricerca continui, prevedendo un maggior numero di bottiglie e un periodo sperimentale più lungo: «Sarebbe interessante anche prevedere - aggiunge Pedrali - una fase del processo di vinificazione direttamente in igloo, soprattutto dei bianchi, con magari la possibilità di un prelievo sistematico in modo da avere un’idea sulla cinetica dei cambiamenti che avvengono per le basse temperature e l’alta quota». In attesa degli approfondimenti, il progetto assume una valenza di marketing territoriale. Lo hanno sottolineato Michele Bertolini, direttore del Consorzio Pontedilegno-Tonale e Graziano Pennacchio, amministratore delegato di Visit Brescia. Il ghiaccio ha avuto anche un altro significato ieri: pezzi dei vecchi teli geotessili piazzati da anni sul Presena per salvarne ciò che resta dallo scioglimento sono diventati le sacchette per le bottiglie aggiudicate all’asta dedicata al finanziamento della ricerca di Unimont. Come è andata? Tra le quotazioni maggiori quella del Martì Cuntrare Vsq di Togni Rebaioli, 125 euro, e quella del Griso di Scraleca, 115, sempre partendo da una base d’asta di 20 euro. Ma è andato bene anche l’Encana della Rodella di Sellero, per la commozione di Sara Buila che continua l’iniziativa del marito Marco Grazioli scomparso un anno fa. «Ho dato il nome al vino - commenta Sara - unendo le sigle dei miei tre figli Enea, Caterina, Naele, di 13, 10 e 6 anni. Spero che il primo tra alcuni anni possa essere protagonista in cantina». •.

Suggerimenti