La violenza di genere è quella domestica sono tra le sopraffazioni più odiose, e nelle ultime ore due casi hanno fatto suonare nuovamente il campanello di allarme in Valcamonica. A Breno i carabinieri della stazione hanno eseguito un’ordinanza di applicazione degli arresti domiciliari nei confronti di un operaio di 45 anni fino a poche ore fa incensurato. L’accusa è di aver minacciato e aggredito più volte negli ultimi mesi gli anziani genitori. IL MOTIVO era sempre lo stesso: l’uomo fa uso di stupefacenti, e chiedeva denaro a madre e padre per acquistarli. Lo hanno sempre accontentato, ma le richieste si facevano sempre più frequenti, accompagnate anche da comportamenti sempre più aggressivi. Non riuscendo più a far fronte alle sue necessità e impauriti, i due anziani hanno trovato la forza di andare in caserma e denunciare. Così il 45enne è stato messo sotto controllo e infine sorpreso in flagranza di reato. Ora non potrà uscire di casa. Un caso molto simile era venuto alla luce due settimane fa a Costa Volpino, dove i carabinieri avevano arrestato un 58enne, tossicodipendente pure lui, per le minacce aggravate nei confronti dell’anziano padre destinate a ottenere 50 euro per l’acquisto della cocaina. La seconda storia di violenze domestiche è stata interrotta a Capo di Ponte. Qui i carabinieri hanno arrestato (ora anche lui è ai domiciliari) un 52enne di origine marocchina residente da anni in Valcamonica che non accettava la fine del rapporto con la ex moglie. La donna si era rifatta una vita con un’altra persona, e l’ex coniuge aveva iniziato a pedinarla molestandola continuamente per convincerla a tornare e minacciando il nuovo compagno al quale aveva bussato alla porta di casa. Quest’ultimo non si è lasciato intimidire e, aiutando anche la donna che non aveva mai avuto il coraggio di denunciare quanto le stava accadendo, è andato in caserma e ha raccontato tutto. I militari sono immediatamente intervenuti e il Gip del Tribunale di Brescia ha disposto gli arresti domiciliari. Anche questo caso arriva pochi giorni dopo l’arresto di un 37enne, sempre del Marocco e residente a Darfo, che picchiava la moglie in presenza del figlio minore. Eventi sempre più frequenti anche in quella che sembrerebbe un’isola felice: in realtà il Centro antiviolenza di Darfo funziona a pieno regime perché i casi sono in aumento. •