Viti a rischio, bisogna correre

di L.RAN.
Foglie di vite colpite dalla flavescenza dorata
Foglie di vite colpite dalla flavescenza dorata
Foglie di vite colpite dalla flavescenza dorata
Foglie di vite colpite dalla flavescenza dorata

Tempi difficili per gli agricoltori; e per i viticoltori in particolare, alle prese con una patologia pericolosa per le coltivazioni, la flavescenza dorata, ma anche col rischio di sanzioni se non agiscono in tempo. La malattia della vite in questione viene trasmessa da pianta a pianta dall’insetto Scaphoideus titanus, e la Valcamonica non è esente dal problema. Si deve correre ai ripari, e anche se in ritardo la Comunità montana si è mossa per mettere in allarme i tanti che in valle si occupano di vigneti e vino. Non c’è tempo da perdere, perché entro oggi devono essere effettuati i trattamenti obbligatori per salvare le piante, evitare un eventuale contagio e non incorrere in pesanti sanzioni da parte del ministero delle Politiche agricole e della Regione: si arriva fino a 3.000 euro a fronte del mancato trattamento; senza dimenticare la possibile estirpazione dei vigneti abbandonati, che in Valcamonica esistono. Ovviamente, durante eventuali controlli da parte degli organi accertatori i viticoltori devono poter dimostrare d’aver effettuato la profilassi, e l’assessore comunitario all’Agricoltura Enrico Dellanoce si dice preoccupato per una situazione alla quale deve essere posto rimedio: «Se non tempestivamente controllata, questa fitopatologia può compromettere seriamente la coltivazione della vite e vanificare il lavoro avviato in questi ultimi anni con buonissimi risultati e riconoscimenti». Sempre Dellanoce ricorda anche i vigneti abbandonati, «un vero problema per il contenimento Delle malattie: la Comunità intende istituire un Osservatorio per raccogliere tutte le segnalazioni, individuare i proprietari e segnalare agli organi competenti l’esistenza di queste situazioni». •

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