Volontari, il lavoro raddoppia

di L.FEBB.
Sono circa un centinaio i volontari del soccorso dalignese
Sono circa un centinaio i volontari del soccorso dalignese
Sono circa un centinaio i volontari del soccorso dalignese
Sono circa un centinaio i volontari del soccorso dalignese

In questa fase di pandemia gli «Amici del Soccorso di Ponte di Legno» è l’unica associazione di volontariato in alta Valle che, dalle 9 alle 18 di ogni giorno, opera nel settore dell’emergenza urgenza con un mezzo di soccorso avanzato di primo livello (Msa1): ovvero l’ambulanza con a bordo un autista soccorritore, un soccorritore e un infermiere abilitato a protocolli specifici. «Un momento davvero impegnativo per tutti noi - dice il presidente Luca Toloni analizzando i dati degli interventi portati a termine nel primo trimestre, che sono più che raddoppiati rispetto allo stesso periodo dello scorso anno - con uscite importanti anche dal punto di vista delle tempistica e delle distanze: con la chiusura a tratti dell’ospedale di Edolo, molte volte i nostri operatori si devono spostare anche in zone più distanti, ultimamente ci sta capitando di andare sempre più spesso a Brescia o a Sondalo». L’associazione è nata nel 2006, può contare su un centinaio di volontari che generalmente operano in coppia a rotazione giornaliera. Oltre all’infermiere specializzato messo a disposizione dall’Asst, a dare una grossa mano in queste ultime settimane sono arrivati anche alcuni ragazzi del Soccorso alpino delle stazioni dell’Alta Valle. «Effettuano i cosiddetti trasporti secondari - spiega il presidente della realtà - e per noi, vista l’impennata di richieste di queste ultime settimane, il loro contributo rappresenta un grande sollievo». E anche per quanto attiene i dispositivi di protezione individuale le cose non vanno male. «Non ci possiamo lamentare - osserva Toloni -. Grazie all’Unione dei Comuni riusciamo a sopperire abbastanza bene alle carenze di materiale che ci dovrebbe essere fornito da Areu e Asst». •

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