Allarme a Castrezzone Schiuma industriale sul fondo di un vallone

La chiazza  di schiuma depositata in un vallone a Castrezzone
La chiazza di schiuma depositata in un vallone a Castrezzone
La chiazza  di schiuma depositata in un vallone a Castrezzone
La chiazza di schiuma depositata in un vallone a Castrezzone

«Possibile e non improbabile derivazione industriale»: dovrebbe essere questa l’origine della clamorosa macchia di schiuma avvistata ieri pomeriggio in un vallone di Castrezzone, frazione di Muscoline, in un’area verde non lontana dalla zona artigianale. Una densa sostanza schiumosa, riferiscono i testimoni (ma anche le fotografie parlano da sé) che per primi hanno dato l’allarme intorno alle 13: tra loro anche Vincenzo Chianese, consigliere comunale da sempre in prima linea sul fronte ambientale. Immediata la segnalazione all’Ufficio tecnico del Comune, e in contemporanea all’Arpa: i tecnici dell’Agenzia regionale per l’ambiente, col supporto di dipendenti comunali e della polizia locale, hanno cercato di ricostruire l’origine della sostanza, per per ora una certezza c’è già: è un altro pugno nello stomaco dell’ambiente. «La segnalazione ha rilevanza - spiega Vincenzo Chianese - perché il monitoraggio futuro della zona ci permetterà di individuare i responsabili, così che gli enti e gli uffici deputati possano perseguire anche legalmente chi continua ad abusare del territorio nonostante i tentativi di sensibilizzazione. Chiunque sia stato è complice dell’inquinamento e del conseguente dissesto del territorio». Per Chianese non si deve mai abbassare la guardia: «La collaborazione dei cittadini nel segnalare queste situazioni - aggiunge il consigliere comunale - deve continuare e anzi aumentare per garantire il tempestivo intervento di chi può, con autorevolezza e autorità, offrire un valido contrasto a questi eventi vergognosi». Quello di Castrezzone è uno sversamento anomalo rispetto a quelli a cui siamo tristemente abituati: non direttamente in un corso d’acqua o in un fiume ma non per questo meno pericoloso per l’ecosistema: di episodi simili, purtroppo, anche la nostra provincia è piena. Solo per citare gli ultimi segnalati da Bresciaoggi: una chiazza di schiuma nel Garza, nel territorio di Castenedolo, alla fine di maggio, e una colata di liquami nella roggia Comune a Orzinuovi un paio di settimane fa. Per non parlare dello scandalo dei fanghi contaminati, un modus operandi proseguito per una vita e smascherato dai carabinieri forestali, che hanno indagato 15 persone; un business criminale che avrebbe fruttato alle 7 società coinvolte oltre 12 milioni di euro di profitti illeciti. Al.Gat.

Suggerimenti