Anfo, minacce al campeggio: «Non aprite»

di Mila Rovatti
Uno scorcio del camping «Pilù» di AnfoUn’altra immagine della struttura ricettiva in riva al lago
Uno scorcio del camping «Pilù» di AnfoUn’altra immagine della struttura ricettiva in riva al lago
Uno scorcio del camping «Pilù» di AnfoUn’altra immagine della struttura ricettiva in riva al lago
Uno scorcio del camping «Pilù» di AnfoUn’altra immagine della struttura ricettiva in riva al lago

«Se aprirete il campeggio facendo arrivare dalla Lombardia persone infette fino ad Anfo ve ne pentirete. Non aprite o saranno guai». La minaccia è contenuta nella lettera anonima recapitata ai proprietari del campeggio «Pilù» di Anfo: una doccia fredda in un periodo già abbastanza drammatico. Insomma, mentre si fa appello alla solidarietà e ci si preoccupa della salute e delle condizioni economiche degli altri non manca neppure l’idiota di turno. LA LETTERA è stata spedita da Verona, e quindi forse l’autore ha tentato il depistaggio. Avrà contravvenuto per questo al divieto di uscire dai confini regionali o avrà chiesto a qualcuno di agire per lui? Comunque sia è stata ricevuta dai fratelli Foglio che gestiscono la struttura da generazioni: l’unico campeggio rimasto aperto in un paese che conta 494 abitanti, e che vive sostanzialmente di turismo. Claudia e Daniele Foglio, colpiti per la cattiveria e i toni intimidatori, non hanno ancora aperto il loro campeggio nel rispetto del decreto del Governo; come tutti gli operatori turistici stanno aspettando le nuove disposizioni e sulla prossima stagione estiva hanno molte perplessità. «Non riesco a capacitarmi di tanta cattiveria - commenta Claudia -. Certo che speriamo di aprire almeno per luglio e agosto, ma non è nostra intenzione infettare nessuno. Noi ad Anfo ci viviamo, ci vivono anche i nostri genitori e lo amiamo, ci atterremo alle disposizioni e come tutti al momento rimaniamo in attesa. Siamo davvero dispiaciuti che qualcuno, presumibilmente del nostro paese, covi tanto rancore. Ci piacerebbe almeno che avesse il coraggio di un confronto». Il Pilù ospita mediamente 400 persone nei momenti di massima affluenza e l’indotto va a vantaggio di tutte le altre attività turistiche del paese. Inoltre occupa quattro dipendenti fissi e quattro a chiamata. Pare davvero strano che ci sia chi lo vuole vedere chiuso. La salute prima di tutto, ma il buon senso fa sperare che anche l’economia possa ripartire. Intanto i fratelli Foglio hanno presentato denuncia contro ignoti perché le minacce sono serie, e fanno riferimento a possibili danni alla struttura e alle auto nel parcheggio. •

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