Aria malata, il centro storico soffoca

di Alessandro Gatta
Una veduta di Gavardo:  dal monitoraggio dell’aria emerge un quadro molto preoccupante
Una veduta di Gavardo: dal monitoraggio dell’aria emerge un quadro molto preoccupante
Una veduta di Gavardo:  dal monitoraggio dell’aria emerge un quadro molto preoccupante
Una veduta di Gavardo: dal monitoraggio dell’aria emerge un quadro molto preoccupante

La chiamavano «mal’aria»: anche a Gavardo i dati relativi al biossido di azoto (NO2) raccontano di una situazione complicata, e pure in luoghi delicati, in pieno centro, vicino alle scuole, dove c’è il mercato. Sono ben 13 i campionatori posizionati dal capoluogo alle frazioni nell’ambito della campagna promossa da Basta Veleni: nel mese del rilevamento (dal 2 febbraio al 2 marzo) in tutte le postazioni si è registrato un superamento della soglia di sicurezza consigliata dall’Oms, 20 microgrammi di biossido per metro cubo: in 9 su 13 (il 70%) oltre i 30, in tre casi (il 23%), anche se di poco, addirittura oltre il limite di legge dei 40. I RISULTATI sono stati presentati giovedì sera dal comitato Gaia, ma sono liberamente consultabili anche sul web, sulle pagine di Basta Veleni o di Cittadini per l’Aria (i promotori nazionali della campagna sul NO2, anche a Milano e Roma): nella mappa collettiva che raggruppa i 292 campionatori di tutta la provincia è possibile recuperare i dati nel dettaglio, per ogni rilevamento sono disponibili le concentrazioni di biossido per il mese di febbraio, le proiezioni sull’intero anno, l’incidenza di quella quantità di biossido sulla salute di chi abita in zona. I dati di Gavardo: come detto solo quattro i «bollini verdi», al di sotto dei 30 µg/mc. Tutti in periferia, o nelle frazioni: 21,9 in via Colombaro, al confine con San Quirico di Muscoline, 23,2 a Limone, 27,7 in piazza Passerini a Soprazocco, 28 in via Baronchelli, vicino al parco Baden Powell. Dal giallo all’arancione e al rosso sono invece i colori del centro storico e della zona industriale: 38 in via Copponi, appunto in centro, 39,3 in via Dossolo dove ci sono le medie (e dove in zona si doveva realizzare una centrale a biomasse), 41 (e quindi oltre il limite di legge) in piazza Aldo Moro, dove ogni mercoledì c’è il mercato. Sono cinque i campionatori posizionati in zona industriale: due i parametri oltre la soglia di legge: 40,5 in via Quarena 191 e 41,8 in via delle Quadre, sulla strada che porta anche alle cave del Budellone, poi 37 in via Quarena 205 (di fianco alle Fonderie Mora), 32,9 in via Quarena 228, 31,6 in via Industriale. «Raccoglieremo tutti i dati e poi li porteremo in municipio - fanno sapere da Gaia - così che anche l’amministrazione comunale possa verificare la situazione. Siamo preoccupati soprattutto per i nostri figli, perché ogni 10 microgrammi in più incidono perfino sulla loro capacità di apprendimento, ma preoccupati per tutti noi, perché quando si superano i 40 µg/mc possono aumentare fino al 7% i ricoveri ospedalieri per malattie respiratorie. Le nostre proposte? Escludere il traffico in entrata e uscita da scuola, oppure chiusure temporanee, e poi in certe zone limitare il transito dei mezzi pesanti». Nota curiosa: in tutta la Valsabbia solo il comitato Gaia ha acquistato e posizionato i campionatori, 13 a Gavardo e poi uno a Mazzano e uno all’incrocio dei Tormini (dove sono stati registrati 38,5 µg/mc). • © RIPRODUZIONE RISERVATA

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