Bosco urbano, adesso si parte

di AL.GAT.
Amministratori e volontari al lavoro per il bosco urbano
Amministratori e volontari al lavoro per il bosco urbano
Amministratori e volontari al lavoro per il bosco urbano
Amministratori e volontari al lavoro per il bosco urbano

Sindaco e assessori, cittadini e giovanissimi studenti: tutti in fila a Prevalle, armati di vanga, pala e stivali, per mettere a dimora le prime piante che negli anni andranno a comporre il nuovo bosco urbano (di circa cinquemila metri quadrati) che verrà allestito in un’area comunale inutilizzata di via Gardesana, a due passi dal cimitero di San Michele. Il progetto è legato alla Giornata nazionale degli alberi istituita nel 2013 dal ministero dell’Ambiente: nel nuovo bosco urbano troveranno posto specie autoctone che costituivano la foresta padana ormai secoli fa (farnie, carpini bianchi, frassini, biancospini e molte altre), e «questa iniziativa - fa sapere il consigliere Paolo Burlon, presidente della Commissione ambiente e tra i primi organizzatori - testimonia l’attenzione del Comune per l’ambiente e la biodiversità». «UNA SINGOLA pianta può assorbire in un anno dai 20 ai 50 chili di CO2, e catturare dai 100 ai 250 grammi di polveri sottili: inoltre le piante - prosegue Burlon - con le loro radici svolgono una grande depurazione delle acque meteoriche e superficiali, mentre gli arbusti melliferi sono di grande importanza per gli insetti pronubi come le api e i bombi, senza i quali si verificherebbe una catastrofe». E LA POSA dei primi mini alberi avvenuta nelle ultime ore in realtà è soltanto l’inizio: il bosco urbano, infatti, sarà poi oggetto di iniziative di sensibilizzazione ambientale e di promozione del verde, di laboratori didattici (in collaborazione con le scuole di ogni ordine e grado del territorio) e di progetti specifici rivolti in particolare a bambini e ragazzi. •

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