Bottegai e «ambasciatori della montagna»

di Massimo Pasinetti
La bottega di Livemmo di Pertica Alta recentemente rilanciata
La bottega di Livemmo di Pertica Alta recentemente rilanciata
La bottega di Livemmo di Pertica Alta recentemente rilanciata
La bottega di Livemmo di Pertica Alta recentemente rilanciata

Mantenere in piedi i negozi di vicinato nelle realtà più periferiche è insieme una sfida e una necessità; perché è complesso far tornare i conti e perché ogni chiusura dà un colpo basso in più accelerando lo spopolamento. Ma le operazioni in questa direzione fortunatamente non mancano. L’ultima in ordine di tempo vede in scena il Gal Garda e Valsabbia, ed è intitolata «Una Montagna di botteghe». TUTTO PARTE dalla Regione, che col Piano di sviluppo rurale mette sul tavolo 312mila euro per il triennio 2020/22. Il Gal è capofila di un gruppo che comprende realtà valsabbine (i Comuni di Casto e Pertica Alta, la coop «Sentieri Verbena solidali», la Cassa rurale Giudicarie Valsabbia Paganella, Vallesabbia solidale, la cooperativa «La Savallese» e la Comunità montana) ma anche i Gal Valseriana dei Laghi Bergamaschi e Val Brembana e altre realtà bresciane e bergamasche. Il progetto vuole rilanciare il piccolo commercio (alimentari, bar, panifici, trattorie, edicole e tabacchi) dei paesi montani bresciani e bergamaschi, un microsistema economico in grave difficoltà anche per un regime fiscale, giuridico e normativo che non considera la perifericità. «Questa iniziativa - spiega Nicola Gallinaro, direttore del Gal Garda Valsabbia - sostiene il commercio cercando soluzioni, e agisce a favore delle aree rurali e montane che soffrono di marginalità economica e sociale. Se i negozi muoiono lo stesso succede alla montagna. Il problema è che tenere aperto un negozio in aree depresse bilanciando spese e ricavi richiede fatica e ingegno. Solo l’amore per il proprio lavoro e le radici territoriali fanno sì che non si chiuda». IL PERCORSO previsto da Una Montagna di botteghe? Prevede mappatura dei negozi, valutazione dei dati conosciuti (esercizi, abitanti, visitatori, indici di natalità e mortalità, l’età del gestore) sul territorio per scoprire punti di forza e debolezza, bisogni e aspettative. Poi la valutazione della connettività del sistema botteghe prima di «lanciare un capillare lavoro d’animazione e supporto agli operatori con una visione progettuale verso la crescita - spiegano al Gal -. Bisogna anche migliorare il collegamento tra botteghe e filiere produttive locali, prodotti tipici, turismo rurale; ma anche con istituzioni e associazioni di categoria. L’obiettivo è far diventare i bottegai ambasciatori del territorio». Insomma, un tentativo di ridare vita alle botteghe rafforzando l’intero «sistema montagna» che coinvolge tante realtà locali bresciane e bergamasche e molti borghi e frazioni. •

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