Botteghe di montagna, una rete per il futuro

di Alessandro Gatta
Il Gal rilancia l’impegno in difesa delle botteghe di montagna
Il Gal rilancia l’impegno in difesa delle botteghe di montagna
Il Gal rilancia l’impegno in difesa delle botteghe di montagna
Il Gal rilancia l’impegno in difesa delle botteghe di montagna

Sono 160 le botteghe censite, ad oggi, nei 19 comuni più «rurali» (in grandissima parte valsabbini) che fanno parte del Gal GardaValsabbia, il Gruppo di azione locale che raccoglie 43 municipi nei due territori: negozi di alimentari, bar e ristoranti, fornerie e tabaccherie e altro, che continuano a «resistere» nonostante le difficoltà legate allo spopolamento e le distanze dai grandi centri, reinventandosi e mantenendo un ruolo di riferimento per i residenti (a volte per i turisti). A LORO è dedicato il progetto «Una montagna di botteghe», l’iniziativa - di cui il Gal GardaValsabbia è capofila, ma che coinvolge anche Gal bergamaschi e della Valcamonica, Comunità montane e altri enti - che, entro il 2022, vuole rilanciare l’immagine delle botteghe di montagna, valorizzandone tipicità e caratteristiche, costruendo una rete di supporto e di promozione. «L’obiettivo è mettere in rete le migliori pratiche ed esperienze del commercio di montagna - spiega il direttore del Gal Nicola Gallinaro - e legare i prodotti tipici al turismo. Le botteghe non devono solo sopravvivere, ma diventare un riferimento anche per chi cerca servizi e informazioni: è una sfida culturale, al di là dell’economia». Il progetto (finanziato con 300 mila euro da dividere tra i tre partner principali) ha preso il via lo scorso maggio con una prima mappatura dei negozi del territorio, ancora in corso, anche se il «kick-off» ufficiale è dell’altro ieri con la conferenza che ha coinvolto anche Giovanmaria Flocchini, presidente della Comunità montana. Proprio la Valsabbia rappresenta è il territorio più interessato: dei 19 Comuni mappati solo 5 sono gardesani (di alcuni solo le frazioni), gli altri valsabbini. Tra questi Capovalle (349 abitanti: un alimentari, una forneria, 2 bar e 3 ristoranti), Treviso Bresciano (521 residenti: una macelleria, un bar e un ristorante) o Pertica Alta (566 cittadini: un alimentari, un bar e 3 ristoranti). I CRITERI della mappatura: altitudine, popolazione, criticità. Nelle prossime settimane si lavorerà, con le botteghe, alla stesura di un «piano d’azione» che, entro 2 anni, punta al potenziamento dei servizi di comunità e creare nuove filiere produttive. Il gran finale si dice sottovoce, ma in realtà è già scritto: un Festival delle Botteghe. Non da meno è il progetto Join (Job, Innovation and Networking) di cui il Gal è ancora capofila. Sono state mappate le piccole aziende (rurali) considerate più innovative, sulla base di 10 criteri internazionali e 3 macro-aree (innovazioni strutturali, di prodotti o servizi, di esperienze): ne sono state individuate 88, poi diventate 52 (togliendo il settore secondario), infine 17, le più rappresentative. Con loro sarà costituito uno sportello di coaching, consulenza e marketing: il progetto si concluderà nel 2021 (il budget è di 590 mila euro). • © RIPRODUZIONE RISERVATA

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