Caccia, la Regione salva due valichi

Capanni «salvi» a Capovalle
Capanni «salvi» a Capovalle
Capanni «salvi» a Capovalle
Capanni «salvi» a Capovalle

Tutto come previsto: dopo lo slittamento del voto già previsto settimane fa, che ha permesso di arrivare immediatamente a ridosso della stagione venatoria, in Regione hanno deciso di «adattare» non una prescrizione dell’Ispra o di un ente di consulenza, ma una sentenza (anzi due) del massimo organo della giustizia amministrativa: il Consiglio di Stato. Lo hanno fatto per tutelare le esigenze dei cacciatori da appostamento, decidendo di non interdire a qualsiasi forma di caccia due valichi attraversati dagli uccelli migratori. Si tratta di quelli di Sella di Mandro e di Capovalle. Lo aveva appunto «ordinato» il Consiglio di Stato. Secondo il relatore del provvedimento il consigliere regionale bresciano della Lega Francesco Ghiroldi «le motivazioni alla base di questa scelta sono dovute al fatto che queste zone non rientrano nel comparto di maggior tutela e quindi la loro individuazione risulterebbe in contrasto con la legge regionale vigente. La tutela dell’avifauna è comunque prevista, ma non è accettabile che i capannisti vengano demonizzati. La loro attività rappresenta una fonte economica importante per il territorio e un costante presidio di tutela ambientale dei nostri boschi e delle nostre montagne». Di tutt’altro avviso la Lega per l’abolizione della caccia. Che ricorda come «dopo vent’anni di battaglie nelle aule della giustizia amministrativa, e nonostante alla fine del percorso il Consiglio di Stato abbia censurato per due volte la Regione, prima con una sentenza sul merito e poi con un secondo provvedimento contro l’inadempienza nei confronti della stessa sentenza, a Milano sono riusciti ancora a prendere in giro leggi e provvedimenti giudiziari. Oltre ovviamente a tutti i cittadini che non appartengono a una minoranza coccolata: quella dei capannisti». «IL CONSIGLIO regionale, con l’eccezione dei 5 Stelle che hanno cercato di fermare l’ennesima truffa - prosegue la Lac - ha infatti votato la proposta d’atto amministrativo con la quale è stato finalmente allungato l’elenco dei valichi montani del Bresciano interessati dalla migrazione degli uccelli nei quali vietare ogni forma di caccia, come impone la legge nazionale 157 del 92. Peccato che grazie alla manovra della Lega, la Regione abbia ridotto l’elenco dei nuovi valichi imposti dal Consiglio di Stato, grazie ai ricorsi presentati per la Lac dall’avvocato Claudio Linzola, da sei a quattro». Secondo la Lac «la scusa che si sono inventati è ridicola oltre che illecita: i due passi rientrano nella zona B di tutela delle Alpi. Ma così si viola ulteriormente la legge nazionale, che non fa discriminazioni». •

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