Cani maltrattati, arriva la condanna a due anni

di P.BAL.
Una bella immagine di un dogo argentino
Una bella immagine di un dogo argentino
Una bella immagine di un dogo argentino
Una bella immagine di un dogo argentino

C’è anche la tutela del benessere animale tra i compiti dei carabinieri forestale, e proprio lavorando a un caso di maltrattamenti, in realtà «evoluzione» di una vicenda più complessa, i militari della stazione di Vobarno hanno ottenuto una importante sentenza di condanna: un caso piuttosto raro scorrendo la giurisprudenza. I due anni e 20 giorni di reclusione inflitti all’imputato, anche se la pena è stata sospesa, rappresentano in effetti un precedente importante; e possibilmente - si spera - anche un deterrente capace di scoraggiare atteggiamenti molto diffusi. STIAMO però parlando dell’epilogo di un caso più complesso, che si è aperto nei mesi scorsi quando un giovane di Vobarno si è presentato in caserma affermando di aver lasciato in custodia per un breve periodo i suoi due esemplari di dogo argentino, un molossoide di grossa taglia, a un ragazzo proprietario con la famiglia di un fienile a Pertica Bassa, che però si era rifiutato di restituire gli animali. Accolta la querela per appropriazione indebita, i carabinieri forestali hanno raggiunto il rustico del presunto «ladro» e, verificato che i microchip dei cani dimostravano la proprietà del querelante, li hanno sequestrati e restituiti al proprietario; in realtà illegittimo. Sì, perché come si è scoperto poi gli animali erano finiti a Pertica Alta in seguito a un acquisto in nero, senza alcuna tracciabilità, e il nuovo padrone non aveva provveduto a far modificare i dati in possesso dell’anagrafe canina. LA VERITÀ è emersa solo dopo qualche tempo, a seguito di una segnalazione dei vicini i casa del vobarnese che parlava del disturbo causato dai molossi e dallo stato di abbandono in cui erano lasciati: verificate le effettive cattive condizioni di detenzione degli animali, lasciati nella sporcizia e senza cibo, i carabinieri forestali hanno dopo una prima ispezione multato il finto proprietario con una sanzione di 500 euro per la violazione delle norme sul benessere animale. Non è bastato: c’è stata una seconda segnalazione di maltrattamento ed è avvenuta una seconda ispezione, e nel frattempo, attraverso l’acquisizione dell’annuncio on line fatto mesi prima su un frequentatissimo sito per il commercio diretto della messa in vendita dei cani, i militari hanno anche accertato la veridicità della truffa messa in atto dal vobarnese. Così i dogo sono stati confiscati e trasferiti in un canile in attesa dell’affidamento a terzi (nel frattempo uno dei due animali è purtroppo morto per un tumore) e il truffatore che trattava i suoi animali come oggetti è stato appunto condannato. •

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