«Cpf80», una coop doppiamente solidale

Il cartello che annuncia la novità all’ingresso della Cpf80
Il cartello che annuncia la novità all’ingresso della Cpf80
Il cartello che annuncia la novità all’ingresso della Cpf80
Il cartello che annuncia la novità all’ingresso della Cpf80

Massimo Pasinetti In condizioni normali nel punto vendita di Lavenone arriverebbero persone da mezza Valsabbia. Adesso non è così per effetto delle restrizioni alla circolazione, ma la «Cpf80» (la Commissionaria popolare famigliare, una storica cooperativa di consumo), continua a distinguersi per la sua attenzione al territorio. La prima iniziativa l’hanno messa in campo alcuni soci che hanno scelto di mantenere l’anonimato: all’ingresso del negozio (un supermercato, ma i responsabili non amano chiamarlo così, visto che qui nel Dna non c’è il profitto a ogni costo) hanno sistemato un carrello della spesa che si è gradualmente riempito di prodotti alimentari. Lo slogan scritto dal gruppetto di volontari, i primi a collocare beni di consumo, è stato (e rimane) «Siamo tutti una famiglia. Quindi se puoi metti, se non puoi prendi». Un’iniziativa che ha subito fatto presa: il contenitore si è riempito, svuotato e nuovamente riempito, e il ciclo continua. All’interno del carrello solidale si possono naturalmente collocare alimenti a lunga conservazione: scatolame soprattutto, ma anche pasta, farina, zucchero e biscotti, ma anche regali speciali e «di stagione» come le colombe o le uova pasquali. Detto del successo della prima iniziativa passiamo a parlare della seconda; che è invece della stessa cooperativa. Proprio perché è tale, la Cpf80 fornisce ai propri soci (circa tremila, che diventano in realtà quasi diecimila visto che il socio è singolo ma il beneficio dell’acquisto riguarda, se c’è, l’intero gruppo familiare) prodotti di consumo a un prezzo decisamente concorrenziale, mentre le tariffe applicate a chi non ne fa parte sono comprensibilmente ben più elevate, visto che non è negli interessi della Cpf80 offrire vantaggi economici a chi non la sostiene. RICORDANDO comunque che l’adesione è libera con qualche vincolo, come da statuto (per esempio non è possibile iscriversi se si è commercianti), i vertici della coop presentano la novità solidale: «In questo momento di grande difficoltà per tutti, non solo per i nostri membri, dal 24 marzo abbiamo deciso - spiega il presidente Alvaro Busi - di applicare a tutti le tariffe previste per i soci; questo nella speranza di dare una mano alle famiglie». Naturalmente è una misura temporanea legata all’emergenza sanitaria. La cooperativa, che nel 2020 compie 40 anni e che intende essere una realtà attiva nel sociale, rinuncia quindi a una fetta del guadagno per dare una mano a chi in questa fase ha bisogno di aiuto. •

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