Cresce l’ansia sul Chiese: «Diventerà un rigagnolo»

di M.ROV.
Il presidio degli Amici della Terra a Idro
Il presidio degli Amici della Terra a Idro
Il presidio degli Amici della Terra a Idro
Il presidio degli Amici della Terra a Idro

C’è stata anche una puntata valsabbina, sabato, della manifestazione nazionale di due giorni organizzata per dire basta alla proliferazione delle mini centraline idroelettriche e al saccheggio da parte dei privati di centinaia di fiumi e torrenti ridotti spesso a rigagnoli. L’hanno animata gli Amici della Terra lago d’Idro e fiume Chiese, organizzando un presidio a Idro, alla Pieve, nel punto in cui il Chiese esce dall’Eridio nel nome della «Protesta dei pesci di fiume» promossa da Free rivers Italia e da Legambiente. Anche qui lo scopo era chiedere a Governo, Parlamento e amministratori locali di rispettare la Direttiva quadro sulle Acque (la numero 60 del 2000) anche in materia di produzione di energia idroelettrica, per scongiurare appunto il moltiplicarsi delle centraline e l’assalto anche ai più piccoli torrenti montani. «ABBIAMO SCELTO questo posto per il sit in - ha spiegato il rappresentante del gruppo, Gianluca Bordiga - perché qui si potrebbero manifestare in modo molto forte gli effetti minacciosi delle intenzioni della Regione e del Consorzio medio Chiese, che vogliono far firmare a 40 comuni dell’alta e media pianura la realizzazione di opere per ottenere un’escursione del livello lago di 3,25 metri. Ciò significa che proprio in questo punto il fiume potrebbe letteralmente scomparire, trasformandosi in un rigagnolo. Questo significa nuocere al fiume e al decorso naturale del lago d’Idro. Svuotare i corsi d’acqua - aggiungono gli Amici della Terra - ha lo stesso effetto di una trombosi nel corpo umano».

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