Dalla Borgogna alla
Valsabbia sulle tracce
del nonno emigrato

di Claudio Cazzago
I coniugi francesi (al centro) nel municipio di NuvoleraIl padre della signora Marthe Louise era nato a Molvina
I coniugi francesi (al centro) nel municipio di NuvoleraIl padre della signora Marthe Louise era nato a Molvina
I coniugi francesi (al centro) nel municipio di NuvoleraIl padre della signora Marthe Louise era nato a Molvina
I coniugi francesi (al centro) nel municipio di NuvoleraIl padre della signora Marthe Louise era nato a Molvina

Arriva da Nuvolera una storia preziosa, non solo per le forti implicazioni emotive che la caratterizzano, ma anche come occasione di riflessione su un fenomeno, quello dell’emigrazione, che oggi interessa il Sud del mondo ma che per decenni ha toccato da vicino milioni di famiglie italiane. È una storia animata dal desiderio di ritrovare le proprie origini. Un bisogno che ha spinto due coniugi francesi a spingersi dalla loro attuale residenza, in Borgogna, fino alla cittadina valsabbina per trovare le tracce della loro famiglia. La sorpresa si è concretizzata alcuni giorni fa, mentre l’assessore Diego Agnelli si stava confrontando con il parroco per definire il luogo in cui organizzare un evento culturale. Dal parroco si sono presentate due persone già piuttosto in là con gli anni, marito e moglie: parlando con un forte accento francese hanno chiarito il motivo della visita, ovvero la volontà di ritrovare nei registri parrocchiali notizie del nonno della donna, la signora Marthe Louise Bontempi, che si chiamava Angelo Bontempi e che doveva essere nato nella frazione Molvina, tra vigneti e cave, il 4 settembre del 1895. La ricerca nel registro dei battezzati ha dato però esito negativo, e così il signor Jean Jacques René Germain Joly e la moglie sono stati accompagnati in Comune. Qui l’impiegata dell’anagrafe, aprendo i grandi volumi degli atti di nascita riempiti con una grafia perfetta in corsivo dall’allora segretario comunale Pietro Perugini, ha trovato la registrazione di Angelo Bontempi; in alto in una pagina di destra. A QUEL PUNTO sul volto della nipote è scesa qualche lacrima, e anche il marito si è emozionato. Poi, allegato, è spuntato anche il documento di espatrio con le fotografie dei figli di Angelo, in particolare Baptiste Faustin, scattate in Francia. E qui ha iniziato a dipanarsi una storia di emigrazione, di sacrifici e di lavoro. Nato a Molvina (allora il piccolo borgo era annesso alla parrocchia di Botticino) Angelo lavorò nelle cave del marmo e sposò Luigia Arici; ma a un certo punto, per cercare un lavoro più remunerativo emigrò oltralpe con i tre figli, tra i quali Battista Faustino, padre della signora Marthe Louise, che poi in Francia verrà chiamato Baptiste Faustin. Destinazione degli emigranti Comblanchien, una cittadina della Borgogna dove si estrae un calcare bianco. Là Angelo lavorò sempre come cavatore, spegnendosi il 10 febbraio del 1970. La ricerca è poi proseguita: con l’aiuto dell’assessore si è scoperto che il padre di Angelo, Vincenzo Faustino, era nato a Mompiano il 30 aprile del 1868 e che, essendo un colono, era emigrato dall’allora Comune confinante con Brescia a Molvina sposando Annunciata Arici nel 1892. La famiglia si trasferì poi a Botticino con i figli Angelo, Pietro e Faustino, lasciando a Nuvolera solo le spoglie della primogenita Maria Teresa, morta a soli quattro giorni di vita il 15 dicembre 1893. Ricostruito l’albero genealogico, i due coniugi, commossi, hanno ringraziato proseguendo il loro viaggio in Italia con direzione Venezia, emozionati per aver rimesso insieme i pezzi del passato. •

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