Depuratore, la mozione Sarnico incassa altri sì

di C.REB.
Prende sempre più sostanza l’alternativa al depuratore di Gavardo
Prende sempre più sostanza l’alternativa al depuratore di Gavardo
Prende sempre più sostanza l’alternativa al depuratore di Gavardo
Prende sempre più sostanza l’alternativa al depuratore di Gavardo

Anche il Partito Democratico della Valsabbia sostiene la mozione presentata da Giovanni Battista Sarnico delegato per il Broletto al Ciclo idrico bresciano che verrà discussa a fine mese in Consiglio provinciale. Il documento chiede di adottare il principio generale di realizzare gli impianti consortili di depurazione nelle aree territoriali dei Comuni che beneficiano dell’impianto. «La mozione si riferisce chiaramente alla depurazione del Garda che punta a smaltire i suoi reflui fognari a Gavardo», scrive in una nota il Coordinamento dei Circoli del Pd della Valsabbia, evidenziando come «questo progetto stia fratturando in modo preoccupante il territorio provinciale. Lontani da una posizione di fazioso campanilismo, sosteniamo, come già ampiamente condiviso in un documento inviato al Consiglio provinciale un anno fa, la ricerca di una soluzione di buon senso, che consenta la tutela di tutti i territori coinvolti. La mozione Sarnico incassa anche l’appoggio dei comitati ambientalisti. «Fin dall'inizio della triste e convulsa storia del mega collettore abbiamo sostenuto due princìpi: che la depurazione dei reflui deve fare riferimento al bacino imbrifero di provenienza, e l’assoluta condivisione con i territori del comprensorio interessato in merito alla scelta tecnica da adottare e alla localizzazione di impianti così impattanti», scrive il Comitato Gaia Gavardo, con l’appoggio di Acqua Alma, Ambiente Futuro Lombardia, Comitato Ambiente e Territorio Desenzano, Comitato Visano Respira, Comitato Referendario Acqua Pubblica e Le Mamme del Chiese. «Più di un anno fa avevamo già individuato sei localizzazioni dove poter installare il mega depuratore, partendo dal buon senso e da alcune premesse per noi indispensabili: consumo di suolo zero e riuso di ex aree industriali o recupero di zone ambientali critiche o compromesse» sostiene il presidente di Gaia, Filippo Grumi. Che sia Lonato - come unico sito scelto dall’Università di Brescia nel 2007, quello con minor costo di costruzione, sempre secondo lo studio dell’Università del 2018, o come adesso ipotizzato da Sarnico -, oppure Peschiera, miglior soluzione in assoluto per l’Ateneo nel 2018 e nel 2019, o un’altra ancora, «ben venga, ma solo con la condivisione di tutta la comunità del Garda». I comitati chiedon ai 59 sindaci che hanno chiesto la convocazione della Conferenza in Ato di «impugnare davanti al Tar la decisione dell’Ufficio d’Ambito di non discutere la mozione di revisione del piano d’ambito». •

Suggerimenti