«Dimentica» due fucili e ha un arsenale in casa

di P.BAL.
Il materiale sequestrato dai carabinieri forestali a Preseglie
Il materiale sequestrato dai carabinieri forestali a Preseglie
Il materiale sequestrato dai carabinieri forestali a Preseglie
Il materiale sequestrato dai carabinieri forestali a Preseglie

Non sono riusciti a mettere le mani sulla selvaggina abbattuta, forse già finita in uno dei rivoli della ricettazione alimentare, ma non sono mancate le illegalità nel controllo portato a termine dai carabinieri forestali di Vobarno a Preseglie. Oltre a riscontrare un abuso edilizio, i militari hanno sequestrato un piccolo arsenale e hanno sostanzialmente messo in condizioni di non nuocere il titolare, privato nell’immediato della possibilità di cacciare (di frodo o meno) dalla revoca della licenza, e con un’ipoteca anche sul futuro per via di un provvedimento che gli proibisce d’ora in poi di detenere qualsiasi arma. Tutto è partito dalla segnalazione di spari sentiti nelle prime ore del mattino o in quelle serali. Una segnalazione che ha portato i carabinieri forestali a un fienile (in realtà quasi una casa abitabile realizzata in violazione delle norme edilizie) vicino alla località Galaello; un edificio poco rurale con annesso un capanno di caccia. La prima verifica al domicilio del proprietario, un cinquantenne di Preseglie, non ha dato esiti particolari, mentre nel rustico davvero poco rustico i militari, affiancati dai carabinieri della stazione di Sabbio Chiese, hanno trovato due fucili da caccia e decine di munizioni a palla unica non denunciate. Poi c’è stata anche la visita nella residenza effettiva dell’ormai ex cacciatore, e qui, oltre al resto di un mini arsenale rappresentato da altri fucili (complessivamente erano nove) un revolver, una pistola automatica e pure una sciabola (oltre a notevoli quantità di cartucce), gli agenti hanno trovato anche alcuni pezzi di corallo detenuti illegalmente appartenenti a specie protette dalla Convenzione di Washington. NIENTE selvaggina, come detto; ma c’era molto altro. E non si trattava del primo problema con la legge del cinquantenne. Che in effetti era già stato denunciato lo scorso anno, sempre dai carabinieri forestali di Vobarno, per il reato di omessa custodia di armi. Aveva lasciato un fucile nella sua automobile, ed è stato questo precedente, sommato naturalmente agli illeciti riscontrati nelle ultime ore, a fruttargli i provvedimenti restrittivi citati. Il giorno successivo alla visita dei militari, su richiesta degli stessi la Questura ha disposto la revoca della licenza di caccia, mentre avendo dimostrato già due volte di non possedere i requisiti di affidabilità nella gestione delle armi, la Prefettura gli ha proibito di averne ancora in futuro. Calcolando e sommando le sanzioni per tutti i reati accumulati, il valsabbino rischia un’ammenda da 20mila a 200mila euro o l’arresto da sei mesi a un anno. •

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