Dissesto, Bagolino vuole uscire dal tunnel

di Mila Rovatti
Una istantanea dei danni lasciati dalla tempesta di ottobre
Una istantanea dei danni lasciati dalla tempesta di ottobre
Una istantanea dei danni lasciati dalla tempesta di ottobre
Una istantanea dei danni lasciati dalla tempesta di ottobre

Interi boschi cancellati, e poi frane e smottamenti a non finire. Sono stati davvero pesanti i segni lasciati sul territorio dalla terribile tromba d’aria arrivata nell’ottobre dello scorso anno. Anche a Bagolino, dove ora è all’opera una nuova amministrazione comunale la cui priorità - anche in ragione delle esigenze del turismo e del commercio locali - è rappresentata dalla rapida riapertura della provinciale 669 nel tratto strategico chiuso appunto dallo scorso ottobre. Per fare chiarezza su tempi e progettualità, il «governo» della cittadina ha fissato per martedì sera alle 20.30 un appuntamento nella sala consiliare, organizzando una conferenza di servizi aperta al pubblico. Al centro dell’attenzione la patata bollente finita ora nelle mani del neo sindaco Gianzeno Marca, appunto l’interruzione della strada vecchia che sale al paese. Anche qui aveva infatti picchiato duro la «Tempesta Vaia»: nella notte tra il 29 e il 30 ottobre vento fortissimo e pioggia avevano martoriato il territorio. E in particolare la viabilità. Dalla località Sant’Antonio la strada fuori uso, che in quel tratto è di competenza comunale, si può percorrere fino al ponte Prada, poi i pochi chilometri rimanenti verso il paese sono impraticabili, e non rimane che imboccare la variante sotto l’abitato per raggiungere la zona Nord, verso il Gaver, e ridiscendere per tornare in paese. Ovvio che questo giro causa non pochi disagi ad alcuni cittadini, senza contare l’effetto negativo sul flusso turistico, che aggira l’abitato con conseguenze immaginabili sul cassetto dei commercianti. NEGLI ULTIMI giorni il passaggio è consentito in alcune fasce orarie, ma i disagi rimangono. «Stiamo facendo il possibile per accelerare i tempi - spiega Gianzeno Marca -; una parte dei fondi necessari al ripristino c’è già, e vogliamo spiegare ai cittadini quali sono i passaggi necessari e obbligatori da seguire. Per l’esattezza sono due le fasi da affrontare: prima di tutto bisogna preoccuparsi di ripristinare la sicurezza idrogeologica boschiva, cosa che sta avvenendo, poi si dovrà passare al posizionamento di paramassi e griglie, operazione imprescindibile per la riapertura della strada». I dettagli tecnici e le ipotesi sui tempi di realizzazione saranno appunto l’oggetto dell’incontro di martedì sera: i relatori saranno Nicola Gallinaro e il geologo Antonio Conti. •

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