Fisco, Sabbio dichiara guerra agli evasori

di Massimo Pasinetti
Sabbio Chiese dichiara guerra all’evasione fiscale
Sabbio Chiese dichiara guerra all’evasione fiscale
Sabbio Chiese dichiara guerra all’evasione fiscale
Sabbio Chiese dichiara guerra all’evasione fiscale

Ora c’è anche Sabbio Chiese nell’elenco dei comuni che hanno deciso di fare sul serio sul fronte del «recupero crediti». Lo sfondo è quello dell’evasione dei tributi locali, e il focus ha riguardato non tanto i privati cittadini, ma le attività commerciali e produttive del territorio che non versano Tari, Imu e Tasi. La risposta è rappresentata dal via libera del consiglio comunale a un regolamento all’insegna della giustizia fiscale: «Ora il Comune si è dato la possibilità di sospendere o revocare la licenza alle attività commerciali e produttive con gravi irregolarità nel pagamento dei tributi - spiega il sindaco Onorio Luscia -. Tutto questo per una più equa distribuzione del prelievo fiscale». «Le novità normative in materia tributaria hanno sconvolto il rapporto tra cittadini ed enti locali anche a causa di un federalismo fiscale che pian piano ci priva di finanziamenti statali prima certi e consistenti - aggiunge Luscia - e ora, nella black list elaborata dall’ufficio Tributi compaiono già molti titolari e gestori di attività che hanno ricevuto l’avviso bonario di avvio del procedimento, per un debito complessivo già accertato di imposte locali per diverse decine di migliaia di euro». Sono i primi di una lista; i primi a sperimentare un percorso in tre fasi: «In caso di gravi irregolarità l’ufficio finanziario notifica l’avvio del procedimento di sospensione dell’attività dando 30 giorni per la regolarizzazione. Se questa non avviene, lo stesso ufficio emette un provvedimento di sospensione della licenza per 90 giorni o fino al momento della regolarizzazione. Se ancora questa non avviene il responsabile del Suap (lo Sportello unico per le attività produttive) procede alla revoca dell’autorizzazione, della concessione o al divieto di prosecuzione di tutte le attività dell’esercente». IN SINTESI, chi non paga il dovuto chiude. «Finalmente il Comune ha uno strumento efficace di contrasto all’evasione con un doppio beneficio: l’equità, perché si recuperano risorse sottratte alla comunità, e l’uscita dal mercato di imprese che, non rispettando le regole, quel mercato lo inquinano. L’offerta deve infatti arrivare da operatori onesti, la stragrande maggioranza rispetto a chi invece opera fuori dalle regole». Un provvedimento duro? «No, perché negli anni noi abbiamo ottenuto risultati positivi nella riscossione grazie all’accompagnamento nel regolare le morosità. Siamo da sempre disponibili, e continueremo a esserlo: dialoghiamo col contribuente e concordiamo la rateizzazione del pagamento». •

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