Gino non si trova, le ricerche agli sgoccioli

di Alessandro Gatta
Anche ieri i volontari hanno battuto infruttuosamente i boschiIl campo base per le ricerche dell’anziano di Villanuova scomparso sabato scorso
Anche ieri i volontari hanno battuto infruttuosamente i boschiIl campo base per le ricerche dell’anziano di Villanuova scomparso sabato scorso
Anche ieri i volontari hanno battuto infruttuosamente i boschiIl campo base per le ricerche dell’anziano di Villanuova scomparso sabato scorso
Anche ieri i volontari hanno battuto infruttuosamente i boschiIl campo base per le ricerche dell’anziano di Villanuova scomparso sabato scorso

Più di 50 uomini in campo anche ieri per le ricerche di Luigi «Gino» Pilenghi, l’anziano di 88 anni di Villanuova scomparso ormai da una settimana: l’ultima volta è stato visto sabato scorso, intorno alle 15.30, nella zona del Monte Covolo a poche centinaia di metri dalla sua abitazione. A partire da oggi saranno ancora di più gli operatori impegnati in prima linea grazie al rinnovato flusso di volontari, che affiancheranno i corpi dello Stato (Protezione civile, Soccorso alpino e Vigili del fuoco) e le forze dell’ordine (Carabinieri e Polizia locale). Salvo novità, domani sera però si dovrebbe ufficialmente concludere questa prima fase, poi si deciderà il da farsi: ad oggi, purtroppo, ancora nessuna traccia dell’88enne. «DOMANI sera abbiamo in programma un tavolo con la Prefettura - spiega il sindaco Michele Zanardi - e faremo il punto sulla situazione. Saranno fatte le dovute valutazioni, fino ad allora è presto sapere cosa succederà». In questi ultimi due giorni l’area delle ricerche è stata estesa fino a 2 chilometri quadrati dal luogo dell’ultimo avvistamento: quindi non solo il Monte Covolo ma anche le zone boschive e i sentieri che arrivano a Soprazocco di Gavardo e a Roè Volciano. «È stata battuta l’intera area, mappata palmo a palmo - continua Zanardi, che coordina le ricerche dal campo base allestito in via Silvio Pellico, alla palestra comunale - e non abbiamo lasciato nulla al caso: dal bosco ai sentieri, fino alle zone impervie con gli uomini del Saf dei Vigili del fuoco e del Soccorso alpino che si sono calati dai pendii rocciosi e hanno perlustrato i canaloni». Gino Pilenghi sarebbe stato visto da alcuni testimoni, e poi anche immortalato dalle telecamere di videosorveglianza installate in zona (abita in via Legnago): gli indizi però si fermano qui, anche perché il suo cellulare (ormai spento) è un vecchio modello, senza Gps e dunque poco utile alle ricerche. Ieri hanno volato ancora i droni dei Vigili del fuoco: in tutto sono quattro, che si muovono a macchia di leopardo su tutto il territorio. Si registra anche l’imponente dispiegamento di forze della Protezione civile, compresi i volontari, con l’intervento (a giorni alterni) dei gruppi di Brescia, Botticino, Calcinato, Castenedolo, Gavardo, Mazzano, Nuvolento, Nuvolera, Roè Volciano, Serle e Villanuova. Le ultime squadre sono rientrate ieri sera, quando ormai era già buio: come da prassi la giornata si è conclusa con il consueto briefing per pianificare le zone e i sentieri da battere anche oggi. E stamattina all’alba si riparte, con la speranza nel cuore: fino a nuovo ordine, infatti, si continua a cercare una persona viva. A casa lo aspettano la moglie, i figli e i fratelli. • © RIPRODUZIONE RISERVATA

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