Gli elettori italiani all’estero: a La Paz ce n’è uno da record

di Massimo Pasinetti
La registrazione sabbiense del matrimonio boliviano di FelterLa storica casa della famiglia Felter di Sabbio Chiese restaurata recentemente
La registrazione sabbiense del matrimonio boliviano di FelterLa storica casa della famiglia Felter di Sabbio Chiese restaurata recentemente
La registrazione sabbiense del matrimonio boliviano di FelterLa storica casa della famiglia Felter di Sabbio Chiese restaurata recentemente
La registrazione sabbiense del matrimonio boliviano di FelterLa storica casa della famiglia Felter di Sabbio Chiese restaurata recentemente

La storia davvero particolare che stiamo per raccontare è quella di un valsabbino che potrebbe essere il più anziano italiano residente all’estero chiamato al voto per le politiche di domani. Una storia che inizia e continua a Sabbio Chiese e che è quella personale del signor Carlo Pietro De Leonardis, ben 107 anni sulle spalle e residente in Bolivia da molti decenni. Una vicenda umana che ha preso le mosse il 2 gennaio 1915, con la venuta al mondo, in via Parrocchiale di Sabbio Chiese, del nostro grande anziano figlio di Pierina Felter. Quest’ultima era a sua volta figlia di quel Pietro Felter che fu esploratore e diplomatico e che nell’Harar, in Etiopia, ebbe un ruolo fondamentale nelle trattative diplomatiche tra il governo di Roma e le autorità abissine, in primis il ras Makonnen. La stessa Pierina, terza di 5 fratelli, nata proprio nell’Harar nel 1892, fu tenuta a battesimo dal ras Makonnen, e fu sorella di latte di ras Tafari, il futuro imperatore Hailé Selassié I. Pietro Felter morì a Sabbio Chiese il 25 gennaio 1915, e pochi giorni prima, appunto il 2 gennaio, era nato Carlo Pietro (il padre era un Francesco De Leonardis di Gravina di Puglia), che non poté mai conoscere il celebre nonno, Medaglia d’oro al valor militare per aver salvato i soldati del presidio italiano di Makallé che, proprio grazie alle sue trattative, poterono andarsene con l’onore delle armi. Il protagonista della nostra storia torna sulla ribalta locale nel 2015, quando in Italia ci sono le elezioni amministrative e regionali. Nell’ufficio Anagrafe del suo Comune d’origine arriva una comunicazione del Consolato italiano di La Paz che avvisa che per legge al compimento dei 100 anni chi è iscritto all’Aire e vota all’estero deve essere cancellato. Una regola che vale per Carlo Pietro De Leonardis. Ma Claudia, responsabile dell’ufficio, risponde così su carta intestata: «Nell’elenco degli elettori all’estero De Leonardis, pur avendo diritto di voto, risulta omesso. Si tratta di un cittadino ultracentenario, ma per esso non c’è alcuna prova dell’avvenuto decesso. Lo considero quindi a tutt’oggi vivente. Per procedere alla cancellazione per decesso resto in attesa dell’atto di morte da trascrivere allo Stato civile. Si segnala affinché l’Ambasciata lo ammetta al voto e gli invii il plico con la scheda». Il rifiuto della cancellazione ha innescato allora una serie di azioni. Tra queste, la telefonata del Consolato italiano in Bolivia a Barbara, una delle due figlie dell’uomo che vive a La Paz, Barbara (l’altra, Elisabeth, è in Lombardia, nel Milanese), la quale risponde che papà è proprio lì, e lo passa all’incaricata. Ne scaturisce un dialogo lucidissimo con un anziano che legge il quotidiano ogni mattina, e che informa i rappresentanti dello Stato italiano che vuol continuare a votare, che ci tiene tantissimo. A dimostrare la sua eccezionale lucidità, nel 2020 il grande anziano è stato invitato nell’Ambasciata conoscendo l’ambasciatore e sfoderando una dialettica che ha sorpreso e stupito tutti. Emigrato dall’Italia nella prima metà del secolo scorso, il sabbiense latinoamericano ha raggiunto appunto la Bolivia e, a La Paz, è diventato un industriale. Nel 1952 ha sposato Julia Krutzfeldt, che lo ha lasciato vedovo da tempo ma che gli ha datto appunto due figlie. Inutile aggiungere che il nostro connazionale ha ricevuto regolarmente le schede per le politiche.•.

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