I comuni dell’Eridio al prefetto: «Venga a vedere la situazione»

Il sindaco di Idro, Aldo Armani, si è fatto portavoce della protesta
Il sindaco di Idro, Aldo Armani, si è fatto portavoce della protesta
Il sindaco di Idro, Aldo Armani, si è fatto portavoce della protesta
Il sindaco di Idro, Aldo Armani, si è fatto portavoce della protesta

I comuni rivieraschi del lago d’Idro invitano il prefetto Maria Rosaria Laganà a raggiungerli sul territorio per prendere personalmente atto di cosa significherebbe un ulteriore abbassamento dei livelli del lago. Dopo la richiesta dei consorzi irrigui che chiedono al lago d’Idro il sacrificio di un ulteriore metro di escursione per far fronte alle esigenze dell’agricoltura, sulle sponde del lago si è scatenata l’indignazione di chi amministra in questa zona della provincia. In questi giorni i livelli sono al minimo, se dovessero scendere di altri 30 centimetri verrebbe a mancare il deflusso minimo vitale, come accaduto l’ultima volta nel 2015. Questo ha spinto i sindaci di Anfo, Bagolino, Bondone (Trento) e Idro a prendere posizione, delegando il sindaco Aldo Armani (Idro) a invitare il prefetto per una visita sulle sponde del lago. «Molto spesso – spiega Armani – veniamo accusati di prendere posizione a prescindere da tutti gli interessi che gravitano sull’acqua di questo lago, ma non è assolutamente vero. Sappiamo bene quale importanza hanno agricoltura e produzione di energia elettrica, tuttavia non possiamo essere sempre gli unici a fare sacrifici. Qui si vive di turismo e mai nessun operatore ha ricevuto un euro di indennizzo. Ci sono forse due pesi e due misure?». L’abbassamento del livello causerebbe il solito triste scenario di pozze maleodoranti, il proliferare delle alghe ed impedirebbe la pubblica navigazione del battello Idra che non potrebbe più attraccare ai pontili. Uno scenario sicuramente poco appetibile per il turista. Il sindaco di Idro, che da decenni è impegnato nella tutela dell’Eridio e del suo ecosistema, non tralascia di fare l’elenco dei numerosi danni ambientali che sono stati causati negli anni passati fino al 2007, quando l’escursione del lago è passata da 3,25 metri a un metro e trenta centimetri. «Il lago d’Idro da 70 anni è immolato all’irrigazione dei campi della Bassa – continua Armani - e nonostante si continui a parlare di cambiamento climatico. I Consorzi non fanno nulla se non chiedere acqua senza ammodernare i sistemi di irrigazione. Sarebbe ora che qualcuno li inducesse a cambiare atteggiamento: risparmierebbero fino all’80% dell’acqua».•. M.Rov.

Suggerimenti