«Idroman», la
prova di coraggio
fa il pieno

di Mila Rovatti
I concorrenti di Idroman al via della prima provaIl podio del triathlon dell’alta Valsabbia
I concorrenti di Idroman al via della prima provaIl podio del triathlon dell’alta Valsabbia
I concorrenti di Idroman al via della prima provaIl podio del triathlon dell’alta Valsabbia
I concorrenti di Idroman al via della prima provaIl podio del triathlon dell’alta Valsabbia

Affezionati agli scenari dell’alta Valsabbia e alla fatica estenuante di una prova riconosciuta come molto difficile. Bisogna definirli così gli oltre trecento coraggiosi che, nonostante la concomitanza di una gara sul Garda, non hanno voluto rinunciare a confrontarsi nella nuova, splendida edizione di «Idroman», il grande triathlon dell’Eridio. Tra questi anche il vestonese Marco Tosi, del team «Feralpi triathlon», che non ha deluso le attese riuscendo a salire sul terzo gradino del podio. La vittoria è andata a Marco Corti del team «Zerotrenta», capace di concludere l’estenuante gara in 4 ore 59 minuti e 44 secondi davanti a Giovanni Nucera della «Tri Evolution». NATURALMENTE ieri il tifo era tutto per Tosi, un 33enne che giocava in casa. Era uno dei favoriti dopo i risultati spuntati all’isola d’Elba e ha dimostrato di essere in gran forma. Tra i primi cinque a uscire dall’acqua, dopo aver nuotato per un chilometro e 900 metri, ha dato il meglio di sé riconquistando un paio posizioni nella corsa in bici e a piedi, fino a classificarsi appunto terzo con un tempo di 5 ore quattro minuti e 9 secondi. Dietro di lui si è piazzato al quarto posto Alessio Cappa, un altro fra i migliori atleti del team Feralpi. La prova più lunga ha visto al via solo una donna: Irene Coletto, portacolori del «CY Laser Triathlon Schio», che ha concluso in poco più di 6 ore. La sua, come quella degli altri concorrenti più «duri» è stata un’impresa eccezionale: portare a termine a grande velocità la mitica K113; 1,9 chilometri di nuoto, 88 in bicicletta e 20 di corsa. Passando all’olimpica, circa la metà del percorso, sul gradino più alto è salito Cristiano Iuliano del team «Tri Evolution», seguito da Mattia Zontini e Matthias Raphael Kindel. Le donne erano numerose nella mezza distanza, e ha vinto Carola Fiori Balestra del «Tri team Ticino», seguita da Silvia Vezzini e Camilla Zaninetti. La sicurezza? Tutto è filato quasi liscio: le ambulanze hanno fatto un paio di uscite per due scivoloni in bicicletta, ma niente di serio. Quasi tutti i 313 atleti che si sono presentati alla partenza sono riusciti ad arrivare al traguardo; qualcuno con un ritardo di ore rispetto ai vincitori, ma del resto si trattava di sopravvivere all’inferno e per molti era più che sufficiente. Una sfida con se stessi da portare a termine, non necessariamente da vincere. •

Suggerimenti