Il Caseificio sociale? Un punto fermo vitale

di Massimo Pasinetti
Il magazzino per la stagionatura del Caseificio sociale valsabbinoIl negozio per la vendita al dettaglio di Sabbio Chiese
Il magazzino per la stagionatura del Caseificio sociale valsabbinoIl negozio per la vendita al dettaglio di Sabbio Chiese
Il magazzino per la stagionatura del Caseificio sociale valsabbinoIl negozio per la vendita al dettaglio di Sabbio Chiese
Il magazzino per la stagionatura del Caseificio sociale valsabbinoIl negozio per la vendita al dettaglio di Sabbio Chiese

Ci sono numeri che contano più di altri. Come quelli contenuti nel bilancio 2019 del Caseificio sociale valsabbino di Sabbio Chiese. Conti che ribadiscono una realtà: senza questa struttura, la zootecnia montana della Valsabbia faticherebbe a sopravvivere. E nell’anno della pandemia come sta andando? «Facendo i primi conti sull’anno in corso - risponde Ciro Cerqui, da lungo tempo coordinatore amministrativo del caseificio - si scopre che tutto sommato sta andando bene. Le vendite all’ingrosso sono in aumento rispetto allo scorso anno, mentre durante il lockdown qualcosa si è perso nella commercializzazione diretta, ovviamente a causa delle restrizioni agli spostamenti delle persone. Ma adesso, nella fase in cui ci si può spostare liberamente, stiamo realizzando buoni numeri, tanto da aver già recuperato quanto avevamo perso». «Se è vero che il futuro resta per ora incerto - aggiunge - in questo momento sarebbe un delitto lamentarsi della situazione: stiamo pagando il latte ai nostri soci conferenti seguendo i livelli del 2019, ovvero pari a 43,5 centesimi più Iva al litro, un prezzo che dobbiamo definire buono». Tornando al bilancio 2019, ha confermato il trend in crescita registrato già da qualche anno; e ha mostrato un risultato in linea con i programmi previsti, oltre a un salto di qualità del latte conferito dai soci, in gran parte allevatori valsabbini. «ABBIAMO lavorato circa 30mila quintali di latte producendo tra l’altro circa 90mila formagelle e più di 10mila formaggi a lunga stagionatura. Lavorarne di più diventerebbe pericoloso, vista la mancanza di un magazzino sufficiente per lo stoccaggio». Ciò non ha impedito di aumentare di circa 160mila euro le vendite sul 2018, e di confermare l’andamento che vede ogni anno un incremento tra il 5 e il 10% rispetto a quello precedente. Passando al 2020, sarà caratterizzato anche dal rinnovo triennale delle cariche sociali: «Per ora il consiglio direttivo è stato rinnovato in toto. Ora tocca alla nomina del nuovo presidente - conclude Cerqui - che guiderà la struttura al posto dell’uscente William Donini». Il quale comunque potrebbe essere confermato. •

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