Il pellegrino del fiume invita a unire le forze

di Alessandro Gatta
Il pellegrinaggio ha sensibilizzato le coscienze sul caso depuratore Mirko Savi durante una tappa Il 29enne in cammino sul ChieseIl 29enne ha incassato il sostegno di tutti i comitati ambientalisti
Il pellegrinaggio ha sensibilizzato le coscienze sul caso depuratore Mirko Savi durante una tappa Il 29enne in cammino sul ChieseIl 29enne ha incassato il sostegno di tutti i comitati ambientalisti
Il pellegrinaggio ha sensibilizzato le coscienze sul caso depuratore Mirko Savi durante una tappa Il 29enne in cammino sul ChieseIl 29enne ha incassato il sostegno di tutti i comitati ambientalisti
Il pellegrinaggio ha sensibilizzato le coscienze sul caso depuratore Mirko Savi durante una tappa Il 29enne in cammino sul ChieseIl 29enne ha incassato il sostegno di tutti i comitati ambientalisti

È come un piccolo cammino di Santiago ambientalista che si sviluppa lungo il Chiese: da Acquanegra e Canneto, nel Mantovano, fino ad arrivare sul lago d’Idro e al confine col Trentino. Il motivo? «Innanzitutto per contestare il progetto del nuovo depuratore del Garda, e poi per unire simbolicamente tutti i paesi che stanno sul nostro fiume, per ricordarci che siamo tutti fratelli». Parola di Mirko Savi, metalmeccanico di 29 anni di Casalromano che la mattina del primo gennaio alle 11 è partito dalla foce del Chiese, appunto tra Acquanegra e Canneto, con zaino in spalla e scarpe comode. IL VIAGGIO si concluderà oggi, e la prima tappa è stata a Casalmoro, dopo 15 chilometri di cammino. La seconda a Calcinatello, giovedì, dopo aver attraversato anche Montichiari, la terza ieri pomeriggio a Gavardo. Ha incontrato alcuni tra i più noti esponenti della protesta, che sfocerà il 12 gennaio con la maxi manifestazione e il doppio corteo da Prevalle a Gavardo: a Montichiari Carmine Piccolo e il comitato di salute pubblica «Una corsa per la vita», a Calcinato Valter Bellandi e il comitato Basta odori, in Valsabbia Luca Rassu e il comitato Muscolin&Ambiente, il sindaco di Muscoline Giovanni Benedetti e il consigliere Vincenzo Chianese, e il primo cittadino di Gavardo (capofila istituzionale della protesta) Davide Comaglio. «Con questo cammino - racconta Savi - non voglio parlare alla politica, ma alle persone. Il mio vuole essere un messaggio positivo: dobbiamo rimetterci tutti insieme per far rivivere il nostro fiume. Anche con l’arte, con gli eventi, anche solo una mostra di quadri. Dobbiamo essere tutti uniti, da Canneto alla Val di Fumo, ricostruire la grande comunità del fiume, in memoria dei nostri avi che hanno deciso di vivere sul Chiese. Dobbiamo dire basta alla gente che prende decisioni solo per i soldi: dobbiamo difendere e amare il nostro fiume». Ambientalista della prima ora, Savi collabora con diversi gruppi che si occupano della pulizia delle aree verdi e delle rive. «Sono contento per come la gente mi accoglie - continua - e ringrazio quelli che mi hanno ospitato: una famiglia a Casalmoro, Valter Bellandi a Calcinato, la signora di Gavardo che ha dato la sua disponibilità». Il cammino prosegue anche oggi: raggiungerà Nozza di Vestone prima di sera. «Riprenderò in estate - promette - e percorrerò tutta la Val di Fumo, fin dove nasce il fiume». •

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