Il ponte sul Caffaro
non regge. I camion
si mettono a «dieta»

di Mila Rovatti
Il vecchio ponte sul Caffaro e quello nuovo rimasto al palo: adesso tutti i nodi stanno venendo al pettineCamion: ponte «off limits» per quelli sopra le 40 tonnellate di peso
Il vecchio ponte sul Caffaro e quello nuovo rimasto al palo: adesso tutti i nodi stanno venendo al pettineCamion: ponte «off limits» per quelli sopra le 40 tonnellate di peso
Il vecchio ponte sul Caffaro e quello nuovo rimasto al palo: adesso tutti i nodi stanno venendo al pettineCamion: ponte «off limits» per quelli sopra le 40 tonnellate di peso
Il vecchio ponte sul Caffaro e quello nuovo rimasto al palo: adesso tutti i nodi stanno venendo al pettineCamion: ponte «off limits» per quelli sopra le 40 tonnellate di peso

L’impraticabilità della rotonda di Ponte Caffaro, sul confine fra Brescia e Trento, al momento è passata in secondo piano, ma c’è da scommetterci che sarà uno dei primi problemi che il Comune di Bagolino dovrà affrontare appena passata l’emergenza sanitaria. Da qual che giorno, sullo storico ponte che divide le due province, ancora oggi un collegamento nevralgico fra «Brescia e Trento, è comparso un cartello che vieta il passaggio ai mezzi con un carico superiore alle 40 tonnellate. Se non ci fossero in ballo soldi pubblici e i diffusi interessi economici legati alla viabilità e alla circolazione delle merci, ci si potrebbe quasi fare una risata. La notizia era già stata data, la decisione era stata presa dopo un incontro in Broletto, avvenuto lo scorso mese di febbraio, durante il quale i tecnici hanno presentato agli amministratori locali convenuti una perizia dove si legge che: «Il ponte - si era detto - ha evidenziato notevoli carenze strutturali e la non rispondenza alle norme vigenti della sua capacità portante». Il divieto ora è diventato effettivo col posizionamento del cartello su ordinanza della Provincia di Brescia. «Capiamo bene che è una situazione assurda - commenta il vice sindaco di Bagolino, Eliseo Stagnoli - ma purtroppo è un dato di fatto e con nostro grande rammarico a pagarne le spese saranno i privati, le ditte che intendono far passare i mezzi su questo ponte dovranno ridurre la capacità di carico con conseguente danno economico». Dopo il posizionamento dei cartelli partiranno anche i controlli, la disposizione andrà dunque rispettata. Datato 1906, il Ponte su torrente Caffaro, che ancora sostiene il passaggio di più di 2 milioni di mezzi all’anno di cui oltre 167mila mezzi pesanti, deve essere messo in sicurezza, ma secondo il Comune di Bagolino da risistemare è tutta l’assurda rotonda che lo comprende da sistemare. «DOPO L’EMERGENZA a causa del Coronavirus - continua il vicesindaco Stagnoli - tutto è stato rallentato, ma esiste già una bozza di progetto per mettere mano definitivamente a quest’opera inutilizzabile. Sembrava che tutti fossimo d’accordo, invece dagli ultimi incontri pare che la Provincia di Trento voglia ulteriori verifiche, perciò al momento l’iter rimane fermo. Ma qui c’è bisogno di modifiche sostanziali - conclude l’amministratore di Bagolino -. Certo rimangono da reperire anche i fondi». •

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