L’arte di Manenti all’asta: è un regalo alla terza età

di AL.GAT.

Quadri su tela, pannelli decorativi, arazzi birmani, batik, dipinti su seta, riproduzioni di arte sacra: è questo il grande dono di Salvatore Manenti, apprezzato pittore valsabbino classe 1948 (è nato a Vobarno ma vive a Gavardo da più di 30 anni) che ha deciso di regalare 33 opere, pittoriche e non, alla casa di riposo gavardese «La Memoria» di via Santa Maria. Sono state tutte raccolte nella una mostra «Ricordi e sorrisi», che sarà visitabile liberamente fino all’11 gennaio (dal lunedì al venerdì dalle 9 alle 18 e il sabato dalle 15 alle 16,30), e sono tutte in vendita, a partire da 200 e fino a quasi 1000 euro: tutto il ricavato sarà devoluto alla Fondazione che gestisce la storica Rsa gavardese. «Questa è un’iniziativa che avvicina La Memoria al territorio e alla cultura - commenta la presidente Manuela Maioli, a capo del nuovo Cda da pochi mesi - e che allo stesso tempo speriamo possa aiutare la casa di riposo, che vive un momento di difficoltà, con tante cose da affrontare». È nato tutto da un’idea del vicepresidente Giacomo Comincioli, che tanto ha sostenuto la proposta di avere le opere di Manenti: «Vogliamo che La Memoria diventi un luogo aperto, un luogo d’incontro - ha detto -. I nostri ospiti hanno bisogno di persone che stiano insieme a loro». Anche Manenti, in realtà, è spesso qui: da qualche tempo tra gli ospiti c’è sua zia Teresa, 92 anni in forma. «È così felice di stare qua - sottolinea l’artista - che mi ha detto che ormai è questa la sua casa». Chiunque voglia acquistare un’opera potrà farlo con una liberalità (una donazione): c’è tempo da qui a gennaio. Endorser d’eccezione il critico d’arte Mauro Corradini, già docente dell’Accademia Laba e del Tartaglia di Brescia: «Come Paul Klee, anche Manenti è come se fosse stato abbagliato dal deserto - afferma -. La sua è stata una vita avventurosa, e tutto quello che ha vissuto è sui suoi quadri». •

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