L’emergenza non ferma il lifting dell’acquedotto Tre cantieri in partenza

di AL.GAT.
A Gavardo si torna a lavorare sulla rete idrica
A Gavardo si torna a lavorare sulla rete idrica
A Gavardo si torna a lavorare sulla rete idrica
A Gavardo si torna a lavorare sulla rete idrica

Sono pronti a partire, probabilmente già da stamattina, i lavori di sostituzione della condotta dell’acquedotto di Gavardo nel tratto compreso da piazza Marconi (la piazza del municipio) e via Quarena fino a via Franchi, all’altezza del ponte che porta verso la tangenziale: in tutto oltre un chilometro e mezzo. Sono autorizzati perché di pubblica utilità: approfittando della mobilità ridotta dovuta all’emergenza sanitaria, e quindi del traffico quasi azzerato, il gestore del ciclo idrico A2A (che si farà carico del costo totale dell’intervento) opererà con tre squadre (e dunque tre cantieri) in contemporanea, in modo da accelerare il percorso. Non ci vorranno più tre mesi, come preventivato prima dell’emergenza, ma soltanto tre settimane: poco più di 20 giorni. Il primo stralcio andrà dal municipio a via Quarena, in direzione Brescia e Prevalle; il secondo dal ponte di via Franchi in direzione del paese; il terzo da via Quarena fino al centro storico. Per tutta la durata dei cantieri sarà allestito un senso unico alternato, coordinato da movieri durante il giorno e da semafori nelle ore notturne. Il programma prevede scavi fino a un metro di profondità, come già avvenuto la scorsa settimana in via Santa Lucia e in via Carera, e come già in altre zone del paese negli ultimi mesi: quando tutto sarà finito, a2a avrà sostituito circa 20 chilometri di tubazioni. «ABBIAMO chiesto all’impresa appaltatrice - fa sapere il sindaco Davide Comaglio - di garantire l’abbattimento delle polveri con un getto d’acqua a inizio e fine giornata, soprattutto nelle zone più centrali e dunque delicate, con numerose abitazioni. Abbiamo avuto inoltre la massima garanzia del rispetto delle norme di sicurezza sanitaria, con dispositivi di protezione individuale e tutto quanto necessario». Alla fine, quindi tra meno di un mese, si valuterà se procedere immediatamente agli allacci della linea principale ai contatori privati: «Se l’emergenza non sarà conclusa - dice ancora Comaglio - potremmo aspettare ancora, per evitare di interrompere l’erogazione di acqua creando altri disagi».

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