L’ingarbugliata rotonda del Caffaro apre ad aprile Ma la viabilità è un rebus

di M.ROV.
La complessa soluzione viabilistica di Ponte Caffaro
La complessa soluzione viabilistica di Ponte Caffaro
La complessa soluzione viabilistica di Ponte Caffaro
La complessa soluzione viabilistica di Ponte Caffaro

La situazione è di emergenza, il nuovo collegamento tra Brescia e Trento deve aprire al traffico il prossimo mese di aprile, così come è stato realizzato, con tutte le sue problematiche, lo impone la precarietà del vecchio ponte sul Caffaro. Ieri a palazzo Broletto si è tenuto un incontro fra tutti gli enti preposti delle province di Brescia e Trento, per fare il punto sulla situazione paradossale della singolare «rotatoria» di Ponte Caffaro di Bagolino, collegamento nevralgico fra le due province. L’opera finanziata per oltre 3,8 milioni di euro dall’ente pubblico, quindi dagli stessi cittadini (per la precisione dalla Provincia di Trento tramite l’ex «Fondo Odi», oggi Fondo comuni confinanti), pur finita nel 2017 non è ancora stato possibile aprirla per evidenti problemi di transito dei mezzi pesanti. In sintesi i camion per affrontare il trasnito deve effettuare delle manovre perché i raggi di curvatura non consentono un passaggio scorrevole. Insomma la «rotonda» è diventata un quadrato. Una vicenda che pare quasi comica, ma che di comico ha ben poco se si valutano il dispendio di soldi ed energie e con ogni probabilità i problemi che nasceranno con la stagione estiva. Ora la difficoltà da affrontare è data dal vecchio ponte sul Caffaro realizzato nel 1906 che ancora sostiene il passaggio di più di 2milioni di mezzi all’anno di cui oltre 167mila mezzi pesanti. La situazione del manufatto appare grave, tanto che le verifiche effettuate hanno evidenziato «notevoli carenze strutturali e la non rispondenza alle norme vigenti» della sua capacità portante. «Dall’incontro – spiega il vice sindaco di Bagolino, Eliseo Stagnoli - è emerso che questo ponte è da bollino rosso e perciò il passaggio sarà vietato ai mezzi che superano le 40 tonnellate, anche e soprattutto per questa ragione la rotonda sarà aperta al più presto, presumibilmente entro aprile, intanto prosegue l’iter per la realizzazione di un progetto che rimuova radicalmente tutte le criticità di quanto realizzato fino ad ora, perché la sola messa in sicurezza del vecchio ponte non porterebbe grandi benefici». In attesa che parta il nuovo iter si apre così come è: i mezzi pesanti che da Trento raggiungono la zona artigianale di Baitoni saranno invitati ad utilizzate una strada alternativa più a nord. Chi scende da Trento verso Brescia passerà sul vecchio ponte scricchiolante e chi sale invece affronterà il passaggio a destra stando attento agli spigoli. Resta il problema dei mezzi superiori alla 40 tonnellate. E qui il rimedio appare alquanto improbabile e complicato: i camion da Trento imboccherrano contromano la bretella accanto, facendo fermare i veicoli provenienti dalla direzione opposta. Più in generale, al momento l’apertura in questa condizione è la soluzione meno penalizzante per tutti. L’ipotesi del semaforo è stata scartata: avrebbe causato interminabili incolonnamenti.

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