La banca aprirà solo un giorno a settimana

di Massimo Pasinetti
La filiale di Mura della Banca Valsabbina
La filiale di Mura della Banca Valsabbina
La filiale di Mura della Banca Valsabbina
La filiale di Mura della Banca Valsabbina

La prospettiva di perdere l’unica banca del paese preoccupa l’Amministrazione comunale e la comunità di Mura. La razionalizzazione degli sportelli non è certo una novità in provincia, ma il sindaco Nicola Angiola Flocchini è rimasta spiazzata dalla comunicazione della direzione di Brescia della Banca Cooperativa Valsabbina che ha annunciato che, dal 20 agosto (o in alternativa dal primo settembre) lo sportello locale dell’istituto di credito chiuderà i battenti aprendo al pubblico un solo giorno alla settimana. Unica compensazione per i residenti, la continuità dello sportello bancomat. UNA SCELTA che non è piaciuta. «I residenti sono amareggiati per questa decisione, che creerà inevitabilmente disagio tra gli artigiani del territorio e tra gli anziani, questi ultimi alle prese con le prevedibili difficoltà negli spostamenti. La banca, nell’ultima assemblea, aveva garantito che non avrebbe mai trascurato i Comuni di montagna come il nostro, ora invece hanno cambiato idea». La questione è finita all’ordine del giorno del Consiglio comunale. In paese si sta valutando l’ipotesi di convocare un’assemblea pubblica. È chiaro che il venir meno del servizio rappresenterà un incentivo allo spopolamento del paese. Il sindaco ribadisce il suo stupore per la decisione di chiudere la banca. «Non solo per le assicurazioni fatte in occasione dell’assemblea dei soci - continua Flocchini -, ma anche perché la Banca Cooperativa Valsabbina è un po’ figlia del nostro territorio. Basti considerare che nei 121 anni di vita di questa realtà, nata nel 1898, è stata per 76 anni presieduta da murensi». Al vertice, dal 1934 al 1964, ci fu Domenico Caggioli. E dopo un anno di presidenza di Angelo Dossena, dal 1965 al 2010 a guidare l’istituto di credito è stato di nuovo un murense, Pietro Caggioli, figlio di Domenico, il quale partendo dai 4 sportelli degli anni Sessanta ha portato la banca a 45 filiali. UN’EPOPEA che si è conclusa solo con la scomparsa di Pietro Caggioli, nel 2010 a 84 anni. «Se è vero che la storia rappresenta il passato mentre oggi la banca guarda al futuro - conclude il sindaco - è anche vero che l’appartenenza ha un profondo significato». La banca, da parte sua, ribadisce «di non avere alcuna intenzione di far mancare il servizio. Di intesa con il Comune si è deciso di mantenere attivi lo sportello bancomat e la tesoreria». • © RIPRODUZIONE RISERVATA

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