La cittadinanza onoraria è il saluto del Comune al farmacista che se ne va

di M.ROV.
La consegna della cittadinanza al farmacista che lascia
La consegna della cittadinanza al farmacista che lascia
La consegna della cittadinanza al farmacista che lascia
La consegna della cittadinanza al farmacista che lascia

Una collaborazione lunga e molto apprezzata come questa doveva finire necessariamente con un «grazie» ufficiale. E così è avvenuto. È successo ad Anfo, protagonisti il farmacista, il dottor Filippo Serranò, che se ne va in pensione, e il Comune, che appunto lo ringrazia con la cittadinanza onoraria. Dopo 20 anni trascorsi nel borgo affacciato sul lago d’Idro il dottor Serranò ha deciso di tornare alla sua Calabria, dove è nato 70 anni fa nel paese di Bovo Marina (nel Reggino). Arrivato in alta Valsabbia nel 2000 con la moglie Teresa Praticò, insegnante di Matematica, Filippo Serranò si era immediatamente integrato offrendo un importante contributo alla comunità non solo come professionista. «Persona pacata, resiliente e con una vena poetica, lascia un ricordo importante in tutti coloro che lo hanno conosciuto». Lo ha descritto così il sindaco Umberto Bondoni, che ieri ha voluto fargli una sorpresa consegnandogli appunto la cittadinanza onoraria del paese. Anche se purtroppo l’emergenza sanitaria non ha consentito la presenza di molte persone alla cerimonia, per l’occasione è arrivato ad Anfo anche l’assessore regionale allo Sviluppo economico Alessandro Mattinzoli, pronto a sottolineare l’importanza di figure di riferimento dal punto di vista professionale e umano nei momenti difficili che stiamo vivendo. IL FESTEGGIATO? Non poteva che essere onorato e commosso: «Il paese appartiene a chi lo vive, non a chi ci è nato - ha commentato -; se non si fa nulla per il proprio paese, non lo si può dichiarare proprio». Così Filippo Serranò Anfo lo sentiva anche un po’ suo e, sebbene abbia deciso di rientrare in Calabria, porterà sempre Anfo nel cuore e ci tornerà spesso. Intanto la farmacia è passata di proprietà, e ora toccherà a Paola Mazzocchi dirigerla. La dottoressa Mazzocchi, già titolare col marito Giovanni Giacomolli della San Rocco di Bagolino, intende portare qui anche servizi di telemedicina che consentiranno di fare accertamenti senza spostarsi: un supporto importante per le piccole comunità lontane dagli ospedali.

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