La parete si sbriciola Bagolino sotto choc ora chiede la galleria

di Mila Rovatti
La frana sulla Provinciale 669 tra Sant’Antonio e BagolinoInterventi di messa in  sicurezzaIl sopralluogo sulla strada
La frana sulla Provinciale 669 tra Sant’Antonio e BagolinoInterventi di messa in sicurezzaIl sopralluogo sulla strada
La frana sulla Provinciale 669 tra Sant’Antonio e BagolinoInterventi di messa in  sicurezzaIl sopralluogo sulla strada
La frana sulla Provinciale 669 tra Sant’Antonio e BagolinoInterventi di messa in sicurezzaIl sopralluogo sulla strada

La frana che l’altra notte ha ostruito la strada Provinciale 669 fra Sant’Antonio e Bagolino fa tornare di attualità la costruzione della galleria di «Monte Suello». È andata bene che nessuno si trovasse a transitare sulla strada, e complice pure il coprifuoco che ha ridotto la circolazione quasi a zero, nessuno è stato coinvolto nello smottamento che ha portato sulla carreggiata circa 90 metri cubi di materiale. IL VERSANTE ROCCIOSO che è franato sovrasta un tratto della viabilità principale che collega Bagolino alla Provinciale del Caffaro, sostanzialmente l’unica strada transitabile da tutti verso e dal paese: come percorso alternativo c’è soltanto un tortuoso tracciato, impraticabile per i mezzi pesanti, che attraversa Riccomassimo per scendere fino al territorio del Comune di Storo. «La morfologia di questa parte del territorio - spiega il sindaco di Bagolino, Gianzeno Marca - è ben nota: purtroppo episodi di questo genere capitano spesso e non è affatto insolito che cada qualche masso o del pietrisco. Per risolvere definitivamente il problema - commenta ancora il sindaco - credo che dovremmo ripensare alla galleria da Monte Suello a Ponte Prada, solo così potremmo garantire una viabilità sicura ad un paese che ha molti lavoratori pendolari, un’ economia che si basa sul turismo e aziende come l’Acqua Maniva che non possono certo rimanere isolate». La galleria a cui fa riferimento il sindaco è un progetto di cui si è parlato per tanto tempo e che saltuariamente torna alla ribalta: si tratterebbe di realizzare un manufatto di quasi due chilometri, fra il punto in cui si trova l’ossario, fino a Ponte Prada. IN QUESTO MODO si potrebbe bypassare tutta una dorsale che di frequente causa problemi anche per il passaggio di fauna selvatica. Partirà dunque da questo progetto l’impegno dell’amministrazione per evitare che si ripeta quanto è successo l’altra notte. Subito dopo il fatto, i Vigili del fuoco di Bagolino e i carabinieri di Idro sono intervenuti sul luogo teatro dello smottamento e i lavori di sgombero sono iniziati immediatamente, con gli operai del Comune e della Provincia di Brescia, ente responsabile della strada 669, e così in poche ore la carreggiata è tornata agibile. LE CAUSE dello smottamento sono presto spiegate: con le nevicate e poi le piogge dei giorni scorsi, a cui è seguito un alternarsi di temperature che sono scese di parecchio sotto lo zero per poi risalire drasticamente in tempi brevi, una parte di materiale instabile ha trovato sfogo cominciando a scivolare rovinosamente a valle. La zona da cui si è staccata la frana è stata quindi bonificata: la strada è aperta e dopo il sopralluogo del geologo si potrà capire se è necessario un intervento immediato o se c’è tempo di pensare alla galleria per risolvere il problema. • © RIPRODUZIONE RISERVATA

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