LA CAMPAGNA

Il Progetto rospi si rinforza. Nuove barriere per proteggere gli anfibi

di Mila Rovatti
La sinergia tra enti locali, proprietari dei fondi e volontari ha permesso di ampliare la campagna in due punti strategici segnati da una forte moria, nel territorio di Barghe
Il Progetto rospi si rinforza
Il Progetto rospi si rinforza
Il Progetto rospi si rinforza
Il Progetto rospi si rinforza

L’agricoltura soffre per il climate change? La natura sta molto peggio, e a soffrire molto per la siccità e il saliscendi termico sono i sempre più minacciati e rarefatti anfibi, che dovrebbero essere nel pieno della stagione riproduttiva e che invece sono rallentati dalle condizioni ambientali critiche. Fortunatamente però, in Valsabbia si lavora sempre di più per la loro protezione, grazie a una preziosa sinergia tra volontari, enti locali e privati cittadini che, come dimostrato anche dal servizio a fianco, sono più attenti alle ragioni dell’ambiente.

La fase di posa del nuovo sistema di barriere salvarospi è stata impegnativa
La fase di posa del nuovo sistema di barriere salvarospi è stata impegnativa

Un chilometro e 200 metri di muro di plastica che impedirà l'arrivo degli anfibi

Una sinergia e una sensibilità che ieri sono state ricordate con la presentazione di una nuova puntata dello storico Progetto rospi, che dopo aver preso piede a Idro, Serle e Mura ha visto la realizzazione di una nuova e importante campagna sul territorio di Barghe. In quest’ultimo caso, un importante contributo della Comunità montana, rappresentata ieri dal presidente Giovanmaria Flocchini, ampliato dalle donazioni delle sezioni bresciane della Lac e della Lipu (associazioni che hanno contribuito con forza anche alla messa in opera) ha permesso la posa di due sistemi di barriere nelle località Ponte Re e Ghirlo. Quasi un chilometro e 200 metri di «muro» di plastica che impedirà in larga parte l’arrivo sulla strada provinciale dei rospi comuni diretti al Chiese per la riproduzione, fermando la relativa strage notturna primaverile e canalizzandoli in una serie di sottopassi.

Ieri alla «vernice» c’era naturalmente anche il sindaco (e assessore comunitario all’Ambiente) Giovan Battista Guerra, al quale va un grande ringraziamento per la squisita gentilezza e per il supporto diretto sul campo offerto ai volontari nella lunga fase di posa di teli plastici e picchetti (durata 5 giorni). Il grazie va poi esteso, oltre che alla Comunità montana, a Secoval, che ha supportato l’operazione con rilievi sul terreno e ricerca dei titolari dei fondi, e soprattutto a questi ultimi: alla decina di straordinarie famiglie proprietarie degli appezzamenti affacciati su strada e Chiese che, con generosità e sensibilità non scontate, ne hanno permesso l’utilizzo.

In prima fila nel progetto rospi, da sempre, i volontari

Per l’occasione c’era anche Francesca Crescini, consigliera comunale di Mura: ha festeggiato anche lei l’evento di Barghe (e tutti gli altri) dopo che poche ore prima, sabato, aveva partecipato direttamente con altri giovani esponenti dell’amministrazione comunale, e con i membri della Protezione civile, del Gruppo alpini e con le Gev, alla fatica della posa delle barriere salvarospi del lago di Bongi (circa 600 metri di protezione), altra preziosa campagna citata in apertura e attuata per il secondo anno consecutivo dopo la pausa obbligata imposta dal Covid. Serve insomma un altro «grazie» anche per Mura, ma la serie non è ancora finita, perché in prima fila da sempre nel Progetto rospi ci sono i volontari.

Le guardie ecologiche della Comunità montana della Valsabbia che coordinano la campagna in questo territorio, e quelle della Provincia. Con loro quest’anno hanno lavorato all’espansione dell’iniziativa decine di altre persone legate o meno alle associazioni ambientaliste, e lo hanno fatto naturalmente anche a Idro, storica sede della prima articolazione bresciana dell’operazione. E dato che il Progetto rospi è anche inclusivo, nella fase di allestimento delle barriere di Idro c’è stata la graditissima collaborazione di un gruppo di ospiti e operatori del Centro diurno «Stella del mattino» di Nozza. Tutto finito? In realtà questo è solo l’inizio.

Nei prossimi giorni i volontari racconteranno il «popolo del fango» nelle scuole elementari di Barghe e di Idro, con l’obiettivo di guidare successivamente i bambini (e i genitori che vorranno partecipare) in uscite serali alla scoperta della migrazione riproduttiva degli anfibi, e nel frattempo, nonostante freddo e siccità, è iniziata anche l’attività notturna di salvataggio e censimento a Idro, Barghe e Mura. Per questo impegnativo compito i volontari non bastano mai, e la coordinatrice della campagna, la Gev Claudia Mora, lancia un appello a chiunque voglia dare una mano. I contatti sono il numero 377 1183288 e l’indirizzo e.mail bufobufoidro@gmail.com.•.

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