LA STORIA

Muscoline, la start up della bellezza fonde Africa e Valgobbia

di Marco Benasseni
Una giovane coppia ha trovato nel lockdown un nuovo trampolino di lancio. Sharon e Roberto hanno unito tradizioni cosmetiche e tecnologia per portare sul mercato una crema che non guarda al colore della pelle
Sharon con alcune confezioni della crema africana diventata il prodotto bio di una start up
Sharon con alcune confezioni della crema africana diventata il prodotto bio di una start up
Sharon con alcune confezioni della crema africana diventata il prodotto bio di una start up
Sharon con alcune confezioni della crema africana diventata il prodotto bio di una start up

Probabilmente non è il solo caso, ma per una giovane coppia di Muscoline, il primo lockdown è stato il trampolino di lancio per creare una start up che incrocia tradizioni africane e know how lumezzanese. Nella primavera del 2020 il mondo si è fermato regalandoci il tempo per osservare chi ci sta attorno, e Roberto Fogli, giovane imprenditore della Valgobbia, giorno dopo giorno guardava la moglie Sharon Osei (di Brescia) impegnata in cucina a realizzare in un padellino una crema a base di burro di karitè proveniente da un’abitudine familiare.

«La pelle nera ha strati in più rispetto a quella bianca - racconta Sharon -. Stesso discorso per i nostri capelli, che sono crespi e deboli. Da sempre il burro di karitè è la risposta per chi ha questi problemi. Una situazione che ben conosco, ma sul mercato è difficile trovare prodotti specifici di qualità. Mia mamma si è sempre fatta portare il karitè dal Ghana e per noi era diventata un’abitudine fare la crema in casa personalizzandola con oli e fragranze». Una tradizione antica che da qualche settimana è diventata un brand acquistabile online e nelle migliori farmacie di Brescia e provincia. Le creme formulate con la ricetta originale si chiamano come la nonna di Sharon: «Ma Liz». «Aveva un rito con il quale ancora mi coccolo: ci riempiva di burro dai capelli ai piedi per poi avvolgerci in panni caldi - ricorda la ragazza -. Mi piace pensare che chi userà i nostri prodotti potrà coccolarsi nello stesso modo».

Al di là dell’elemento commerciale, le creme acquistabili su www.malizbeautycare.com rispondono a un bisogno reale. «La nostra produzione è completamente biologica, la materia prima arriva dall’Africa - precisano i due imprenditori - noi ci abbiamo messo tecnologia e nuove competenze».

Il desiderio di Roberto e Sharon è di poter acquistare il burro senza intermediari per garantire anche un lavoro più interessante ai produttori africani. «Abbiamo iniziato con l’importazione del karitè - aggiunge Roberto -, poi c’è stata la ricerca di un terzista certificato per arrivare a creare il brand e la rete di vendita». La formulazione base è unica, poi viene declinata per tre tipi di pelle: molto secca, secca e sensibile. «Deve essere un prodotto inclusivo, non vogliamo farne una questione di colore, ma di necessità - precisa Sharon -. Nelle nostre campagne non ci saranno solo i belli e i perfetti della tv, ma anche modelle oversize. Vogliamo assicurare rimedi di qualità accessibili a tutti, proprio perché per qualcuno potrebbe essere un bisogno primario».

I prezzi? 12 euro per il barattolo da 100 grammi, 18 per i 250 e 28 per quello da mezzo chilo. «Vorremmo chiudere il primo anno con mille clienti attivi e circa due o tremila vendite - progetta Roberto -. Una ricerca di mercato ci dice che solo in Italia abbiamo un milione di potenziali clienti».•.

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