Presto arriverà in rete anche la mappatura di alcuni borghi valsabbini, ma difficilmente il risultato cambierà. La ricerca di livello internazionale che vede coinvolti anche i ragazzi della classe seconda Afm (Amministrazione finanza e marketing) del «Perlasca» di Idro sta dimostrando il peso di millenni di maschilismo: nelle strade del mondo, e anche in quelle bresciane, le targhe che ricordano donne che hanno lasciato il segno sono una rarità. Guidati dal docente di Geografia Cesare Laconi, e utilizzando il sito internazionale OpenStreetMap, un software libero e collaborativo, gli studenti dell’ex ragioneria stanno lavorando a un progetto di cartografia collaborativa planetaria i cui risultati saranno poi disponibili gratis per tutti, e si stanno occupando ora della mappatura di Vobarno, Vestone, Idro e Lavenone. «Una seconda fase - spiega Laconi - successiva alla realizzazione e alla pubblicazione della mappa di genere di Brescia». Gli studenti del Perlasca stanno collaborando per questa operazione con l’associazione sudamericana «Geo chicas»: un gruppo di donne collegate a OpenStreetMap in origine di lingua spagnola ma oggi con una distribuzione sempre più internazionale. Si tratta di 6 milioni e mezzo di utenti che vogliono ridurre finalmente le differenza di genere in un mondo ancora machista, e che hanno attivato il progetto “Las calles de las Mujeres”». I temi di cui le chicas si occupano sono la lotta alla violenza di genere e la cura della salute femminile. Ma anche la tutela delle minoranze. «Dopo il contatto con questo gruppo è nata la nostra collaborazione attraverso OpenStreetMap - prosegue il docente -; una comunità di mappatori che raccolgono e conservano i dati su strade, sentieri, stazioni ferroviarie e molto altro in tutto il mondo, e per ora le città mappate sono 23, tra le quali Brescia è l’unica italiana. La situazione nel capoluogo? Le strade al maschile sono il 95% del totale, mentre solo il 5% delle vie ricorda donne. Tra le altre Ada Negri, Sofia Testi, Carolina Bevilacqua, Grazia Deledda e Veronica Gambara». DAVVERO niente rispetto, per esempio, all’Havana, la capitale di Cuba, dove la memoria femminile riguarda il 40% della rete stradale. Nell’isola del socialismo è stata sconfitta la diseguaglianza? No, ha pesato il cattolicesimo, perché non si contano le dediche mariane a «Nuestra Señora de...». Come detto il progetto è attuato dalla seconda Afm, ma ha un respiro che coinvolge tutto l’indirizzo: «Ora, in tempi brevi i 20 ragazzi della seconda (11 maschi e 9 femmine) mapperanno tutte le vie di Lavenone, Idro, Vestone e Vobarno, e anche qui il risultato vedrà di sicuro una prevalenza al maschile». •