La Valsabbia si
sgretola, isolate
le frazioni

di Mila Rovatti e Massimo Pasinetti
La scarica di pietre, detriti e macigni che dall’altra notte ha isolato le due frazioni di Lavenone
La scarica di pietre, detriti e macigni che dall’altra notte ha isolato le due frazioni di Lavenone
La scarica di pietre, detriti e macigni che dall’altra notte ha isolato le due frazioni di Lavenone
La scarica di pietre, detriti e macigni che dall’altra notte ha isolato le due frazioni di Lavenone

A Lavenone rimane chiusa, per la frana caduta domenica sera, la strada fra Lavenone e Presegno, che dista circa 10 chilometri e si trova a 1002 metri di quota, dove rimangono isolati i 20 residenti. Solo in serata sono state create le condizioni per consentire almeno il passaggio di mezzi di soccorso. Chi è rimasto bloccato a Presegno, per raggiungere il fondovalle ha un’alternativa piuttosto scomoda: la strada di montagna che sale fino al monte Zovo per poi scendere da Ono Degno di Pertica Bassa fino a Vestone. Ieri era ancora sulla carreggiata, a ostruire il passaggio, il materiale scivolato sulla strada comunale che collega Lavenone alle frazioni, non solo Presegno ma anche Bisenzio e località Vaiale. Una «barriera» lasciata sul posto in attesa che i tecnici intervenuti per il sopralluogo valutassero la sicurezza della situazione a monte. La strada è chiusa da domenica sera quando alcuni massi, poco dopo l’abitato di Lavenone, si sono staccati dal pendio che sovrasta la strada rotolando: il più grosso dei massi, circa un metro cubo, ha sfondato il guardrail finendo nel torrente Abioccolo. Sul posto immediatamente sono sopraggiunti gli uomini della Protezione civile di Lavenone accompagnati dal sindaco Franco Delfaccio, ma ci vuole pazienza per valutare come intervenire.


AD ALONE di Casto un’altra emergenza: la strada che dal capoluogo porta alla frazione resterà chiusa ancora tre o quattro settimane dopo la frana che dieci giorni fa l’ha invasa e resa non transitabile dai mezzi ma anche a piedi. Ma intanto già iniziano i lavori di ripristino grazie ai quali gli abitanti di Alone riprenderanno a percorrerla. «Giovedì scorso - spiega il sindaco di Casto, Diego Prandini - il Consiglio comunale ha confermato la decisione della Giunta di realizzare un intervento di somma urgenza, una sorta di bretella lunga una trentina di metri che bypasserà l’area del “Canal del Diaol”, dove c’è stato il cedimento franoso tra 200 e 300 tonnellate di materiale». Un’operazione dal costo di oltre 80 mila euro, soldi già stanziati dal Comune, ma che la Regione dovrebbe poi rimborsare, visto che la strada è si comunale, ma è anche l’unica che dà accesso al borgo: «Si tratterà di una “tombinatura” che inizierà a monte della frana fino a 30 metri dopo, poco prima della ditta Fond-Pell a valle della frana - informa il sindaco -. A realizzarla sarà la ditta Zanelli, esperta in questi lavori».


LA PARTE NUOVA della strada, a distanza di sicurezza dal fronte franoso, permetterà di riprendere a circolare tranquillamente, senza contare che sarà larga 6 metri contro i 4 della vecchia strada, che verrà protetta e non sarà più percorribile, sulla quale potrà cadere, se mai succederà di nuovo, il materiale ancora attaccato al fronte franoso. I tempi? «La ditta ci ha assicurato, bel tempo permettendo, di realizzarla in una ventina di giorni, trenta se le piogge continueranno». In seguito il Comune penserà poi sia alla pulizia dell’area in pendenza interessata dalla frana, sia successivamente all’asfaltatura del nuovo tratto.

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