«Le Coste? Un circuito. L’autovelox non basta»

Il problema  delle corse motociclistiche sulle «Coste» di Sant’Eusebio non è risolto
Il problema delle corse motociclistiche sulle «Coste» di Sant’Eusebio non è risolto
Il problema  delle corse motociclistiche sulle «Coste» di Sant’Eusebio non è risolto
Il problema delle corse motociclistiche sulle «Coste» di Sant’Eusebio non è risolto

Con la lenta ritirata della pandemia tutto torna alla normalità; anche le cose peggiori. E tra i tanti problemi si ripropone quello dell’uso fin troppo «sportivo» delle Coste di Sant’Eusebio da parte di una percentuale dei tanti motociclisti che frequentano questa arteria tutta curve. Il tema è stato risollevato con una segnalazione alla Prefettura fatta dai sindaci di Odolo, Agnosine, Vallio Terme e Caino. È sui loro territori che si sviluppano le «Coste», la parte collinare della provinciale 237, e sono loro a ricordare il pericolo creato dall’eccessiva velocità di non pochi biker. Il loro - ricordano - non è un semplice passaggio. Spesso è una gara di velocità, una sfida tra chi «piega» di più. E la sensazione, per non dire la certezza, e che a volte dietro ci siano scommesse clandestine. «La questione il prefetto l’ha affrontata nel 2019 quando, dopo studi mirati e un periodo di appostamenti a cura delle forze dell’ordine locali, provinciali e statali - ricordano dalla Prefettura - furono installati dei dissuasori di velocità. Un’iniziativa che ha visto la Provincia rilevare 9.348 contestazioni solo in questa parte del 2021». Può bastare? «Considerata tuttavia la presenza del grave fenomeno in questione, la Prefettura, con la polizia stradale e la polizia provinciale, stanno verificando l’idoneità di nuove iniziative per debellare il fenomeno; con più autovelox o con un loro diverso posizionamento». La risposta dei sindaci? «Per quanto mi riguarda - dice Giorgio Bontempi di Agnosine - l’ipotesi autovelox non è la strada giusta. C’è una sola possibilità: la polizia locale della Valsabbia e quella di Nave e Caino, con la polizia provinciale, devono presidiare le Coste con posti di blocco continui nei giorni in cui ci sono i motociclisti, nei weekend. Mettere in funzione l’autovelox durante la settimana vuol dire colpire solo quei poveri cristi che vanno al lavoro e che, magari in discesa, fanno i 70 orari senza creare pericoli. Chi va invece colpito è il motociclista del sabato e della domenica che nel centro di Caino supera i 100 orari». È lo stesso pensiero di Fausto Cassetti, sindaco a Odolo: «È inutile installare altri autovelox, si rischia solo di penalizzare ancora di più gli automobilisti. Quello che serve per fermare le corse dissennate dei motociclisti e le relative scommesse è una presenza costante delle forze dell’ordine. Andare in motocicletta è bello, nessuno vuol criminalizzare questa passione. Criminali sono coloro che organizzano corse clandestine o sfide demenziali su una strada pubblica». •. M.Pas.

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