Le valvole «salvavita» nascono in Valsabbia

di M.PAS.
Sono circa 500 i dispositivi commissionati ai laboratori valsabbini
Sono circa 500 i dispositivi commissionati ai laboratori valsabbini
Sono circa 500 i dispositivi commissionati ai laboratori valsabbini
Sono circa 500 i dispositivi commissionati ai laboratori valsabbini

La Valle Sabbia raccoglie l’appello a produrre attraverso la stampa in 3D le valvole per trasformare comuni maschere da snorkeling in maschere per la respirazione di emergenza, un’idea avuta da un medico e tecnicamente eseguita dalla Isinnova srl di Brescia. L’azienda ha realizzato il prototipo, modificando la maschera da snorkeling e stampando in 3d la valvola, battezzata Charlotte, tesata più volte e risultata efficace. Va da sé che ne la maschera ne la valvola sono certificati, e quindi il loro impiego è subordinato ad una situazione di grande necessità com’è appunto l’attuale, di emergenza, e per utilizzarla serve l’accettazione firmata del paziente. Isinnova srl ha poi chiesto aiuto per la realizzazione del raccordo valvolare a due realtà valsabbine, la Amx Automatrix di Gavardo ed il Fab lab di Vallesabbia con sede a Villanuova. Questo perché le due realtà dispongono dei mezzi necessari per realizzare tra i 20 ed i 25 pezzi giornalieri; ne sono stati richiesti 500. «Questo è un esempio - spiega con comprensibile orgoglio Cristian Ziggioni, coordinatore del Fab lab di Vallesabbia - di collaborazione tra realtà del territorio valsabbino e bresciano per rispondere, ognuno nel suo piccolo, all’emergenza nazionale». Al Fab lab presieduto da Elvis Borghetti e Monica Corraini vice, operano sei giovani, mentre sono circa 80 gli associati. Il processo di stampa in 3d delle valvole è curato da 2 consiglieri Daniel Andreassi e Daniele Castioni, il primo anche dipendente di Amx Automatrix. Il Fab lab Vallesabbia è un laboratorio di fabbricazione sia manuale che, nello specifico, digitale: «È un luogo aperto a tutti, aziende e privati, dove realizzare esperimenti e progetti grazie alle proprie competenze ed alla strumentazione disponibile». A curarne la gestione è l’associazione culturale Kakapolab: «Operiamo da un anno a Villanuova grazie ad un gruppo di partner valsabbini guidati dalla Comunità montana di Vallesabbia, ed al Comune di Villanuova che credendo con forza nel progetto ci ha messo a disposizione un suo immobile. Ma da un mese e mezzo siamo chiusi causa Coronavirus. Ora invece riapriamo per collaborare ad un importante obiettivo, in aiuto della salute della gente». •

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