Licenziamenti nella Rsa L’ex presidente Faberi punta il dito sulla politica

di M.PAS.

Nell’edizione di ieri Bresciaoggi ha riferito del «terremoto» nella Fondazione Irene Rubini Falck, con 3 licenziamenti tra funzionari e personale della casa di riposo di Vobarno. Oggi registra l’intervento di Pierenzo Faberi, presidente dello stesso ente dal 2007 al 2014, quando le elezioni portarono in Comune la destra. Faberi commenta il giro di vite affermando che «gli interessi politici, legati all’appartenenza a un partito, non dovrebbero determinare la gestione delle fondazioni. Basterebbe pensare al bene di chi ci abita o lavora, alla qualità dei servizi erogati, a buon nome e immagine dell’ente stesso. Sento il dovere di testimoniare sulla gestione della Rsa che ho presieduto per 8 anni». «ABBIAMO lavorato bene in quegli anni - prosegue Faberi -. Pur discutendo e confrontandoci hanno sempre prevalso collaborazione e condivisione degli obiettivi. E in questo la direttrice era sempre in prima fila con volontà e competenza, e con generosa disponibilità». La direttrice Corinna Pavoni arrivò nella Rsa quando questa era ancora in ambienti obsoleti: «Era ancora una Ipab senza accreditamenti, ed era faticoso gestirla. Fu il presidente Pier Franco Gozza con l’aiuto dell’associazione Amici della Casa di Riposo (che coinvolse i vobarnesi nel raccogliere i fondi per costruire la nuova struttura) che permise di realizzare il nuovo fabbricato. Un impegno più che ventennale, quindi, quello della direttrice. Impegno che all’improvviso svanisce». La nuova gestione parla della necessità di distinguere il ruolo amministrativo da quello sanitario: «La distinzione è sempre esistita, tant’è che oltre alla direttrice amministrativa c’era il direttore sanitario. Sono convinto che dietro le incomprensioni e la sfiducia ci sia un diverso approccio gestionale allo sviluppo di quella Fondazione che la direttrice ha coccolato e visto crescere».

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