Lotta contro il tempo per ritrovare Gino

di Alessandro Gatta
Nelle ricerche, che sono state sospese al calare del buio, impegnato personale volontario e di ruoloMobilitato per le ricerche un ampio spiegamento di uomini e mezzi, ma anche stavolta nessuna novità
Nelle ricerche, che sono state sospese al calare del buio, impegnato personale volontario e di ruoloMobilitato per le ricerche un ampio spiegamento di uomini e mezzi, ma anche stavolta nessuna novità
Nelle ricerche, che sono state sospese al calare del buio, impegnato personale volontario e di ruoloMobilitato per le ricerche un ampio spiegamento di uomini e mezzi, ma anche stavolta nessuna novità
Nelle ricerche, che sono state sospese al calare del buio, impegnato personale volontario e di ruoloMobilitato per le ricerche un ampio spiegamento di uomini e mezzi, ma anche stavolta nessuna novità

Le ultime squadre sono rientrate ieri sera, quando ormai era già buio; stamattina le ricerche riprenderanno all’alba: ma dopo quattro giorni, purtroppo, non c’è ancora nessuna traccia di Luigi Pilenghi, l’anziano di 88 anni di Villanuova che risulta disperso da sabato pomeriggio. DA TUTTI CONOSCIUTO come Gino, era uscito di casa, dalla sua abitazione in via Legnago, per una passeggiata lungo i sentieri del Monte Covolo, come faceva quasi tutti i giorni, e da tanti anni. Non è più rientrato, scatenando la comprensibile preoccupazione dei familiari che sabato alle 16 hanno dato l’allarme, e da allora aspettano con ansia una buona notizia. Ufficialmente si cerca una persona viva, ma è chiaro che resistere per quattro notti all’addiaccio - con il freddo di questi giorni - non è cosa da tutti. Ieri per tutto il giorno in cielo hanno volato quattro droni dei Vigili del fuoco, ma non l’elicottero: da mattina a sera erano circa 70 gli uomini impegnati in lungo e in largo tra volontari, tecnici dei corpi dello Stato e forze dell’ordine. «L’obiettivo è mantenere questi numeri finché sarà possibile», spiega il sindaco Michele Zanardi che dal centro operativo, allestito da sabato sera nella palestra di via Pellico, è in prima linea nel coordinare le operazioni. Dopo la giornata di lunedì dedicata alle zone impervie, con i Vigili del fuoco del Tas (il servizio di Topografia applicata al soccorso) e gli specialisti del Soccorso alpino di Valsabbia e Valtrompia, ieri è stata la volta del «bosco profondo», dove si sono mossi i vari gruppi di Protezione civile (Brescia Val Carobbio, Calcinato, Gavardo, Roè Volciano, Villanuova e altri) comprese le unità cinofile di Castenedolo e i cani molecolari dell’Associazione nazionale carabinieri. LE RICERCHE sono proseguite ben al di là dei sentieri e delle strade battute e segnate sulle carte, andando appunto in profondità e “scavando” tra le piante e la vegetazione. In giornata è stato fatto il punto anche con la Prefettura, che ha concordato il prosieguo delle ricerche con le stesse modalità (e anche le stesse quantità) operative. «Abbiamo deciso di ampliare l’area delle ricerche - continua il sindaco Zanardi - dopo aver esplorato da cima a fondo il Monte Covolo». I primi spostamenti di Gino sono stati immortalati anche dalle telecamere di videosorveglianza attive in paese, oltre che da qualche testimone: poi una volta nel bosco, di lui più nessuna traccia. •

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