Ma i sindaci del fiume Chiese affilano i coltelli

di A.GAT.
Depuratori: il Chiese dice no al progetto per l’impianto a Gavardo
Depuratori: il Chiese dice no al progetto per l’impianto a Gavardo
Depuratori: il Chiese dice no al progetto per l’impianto a Gavardo
Depuratori: il Chiese dice no al progetto per l’impianto a Gavardo

Sale la febbre per il depuratore del Garda, con i due impianti da realizzarsi a Gavardo e Montichiari, quando mancano ormai pochi giorni alla riunione fissata per martedì prossimo. IN QUELLA SEDE i sindaci del fronte del Chiese, contrari al progetto, incontreranno Ato, l’Ufficio d’ambito cui spetta l’ultima parola sull’opera. Oggi pomeriggio i sindaci dell’asta del fiume, che verrà utilizzato come corpo recettore delle acque depurate, si incontreranno in municipio a Montichiari per fare il punto della situazione e organizzare la loro strategia. «È la prima riunione ufficiale dopo la pubblicazione del progetto - spiega il sindaco di Gavardo Davide Comaglio - e ci confronteremo su quanto rilevato dalla lettura delle carte e dei documenti». Solo poche settimane fa, ricordiamo, Ato ha pubblicato tutti i carteggi di Acque Bresciane relativi alla futura depurazione del Garda: il primo impianto da realizzare sarà quello di Gavardo, tra il Chiese e la tangenziale 45 Bis, un depuratore da 34mila metri quadrati in un’area complessiva di oltre 52mila, del costo di oltre 26 milioni. Lo schema prevede il collettamento a Gavardo dei Comuni dell’alto Garda, più Salò e San Felice, mentre la Valtenesi e Lonato saranno collettati a Montichiari: Desenzano e Sirmione continueranno invece a utilizzare l’impianto esistente di Peschiera. Sul tema dei lavori previsti per la posa dei nuovi tubi, il sindaco di Gavardo ha inviato proprio ieri mattina una lettera ai sindaci del Garda. «CONDIVIDO con voi alcune considerazioni - scrive Davide Comaglio – nella speranza che anche la comunità gardesana possa interrogarsi su un progetto che non migliorerà le criticità da inquinamento fognario, perché non vengono estirpati alla radice i problemi delle acque miste e degli sfioratori, ma anzi genererà importanti problemi viari per alcuni anni. La strada Gardesana sarà un cantiere itinerante lungo 30 chilometri, che a lotti di qualche centinaio di metri partirà da Gargnano, attraverserà le piazze e i porti fino a Toscolano, poi Gardone, Barbarano, Salò, per ricollegarsi in direzione Tormini verso Villanuova e Gavardo. E non da meno il percorso che il collettore farà da Cunettone fino a Padenghe e Montichiari». Si muovono anche i comitati dell’area del Chiese: venerdì mattina il comitato Gaia sarà in Prefettura proprio per parlare di depurazione. «Dal primo esame sul progetto – dice il presidente del comitato Gaia, Filippo Grumi – emerge che Gavardo non è la soluzione ottimale. E se non è la scelta migliore, ci chiediamo il perché di questa decisione». •

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