Madonna della Rocca La devozione al rilancio anche con una mostra

di M.PAS.
Il santuario della Rocca visto da Vobarno
Il santuario della Rocca visto da Vobarno
Il santuario della Rocca visto da Vobarno
Il santuario della Rocca visto da Vobarno

Anche a Vobarno la pandemia ha lasciato un segno fatto di sofferenze e di lutti, e pur con le limitazioni imposte proprio dalla necessità di evitare ulteriori contagi in questa fase di ripartenza non dell’economia ma del virus, in paese hanno deciso di non rinunciare all’appuntamento con le tradizionali feste della Madonna della Rocca, da sempre in calendario la seconda domenica di settembre. Una ricorrenza che quest’anno coincide con il 75esimo anniversario dalla ricostruzione del santuario omonimo. La celebrazione sarà o meglio è già multimediale, perché da ieri all’interno dell’ex palazzo comunale restaurato in piazza Ferrari è stata aperta una mostra fotografica che resterà a disposizione fino a domani, giorno tradizionalmente festivo a Vobarno. Si tratta di «Storia di un voto», una rassegna non solo di fotografie curata collettivamente dall’assessorato alla Cultura del Comune e dell’associazione «Facciamo rivivere Vobarno». Gli orari di apertura? Al mattino dalle 10 alle 12, il pomeriggio dalle 16 alle 19 e la sera dalle 20 alle 22. LA STORIA di questa devozione è iniziata nel giorno dell’Immacolata del 1944, durante la Seconda guerra mondiale. I tedeschi avevano occupato l’azienda principale di Vobarno, e la gente temeva che per questo sarebbero arrivati i bombardamenti degli alleati. E allora il parroco, durante la messa dell’Immacolata, insieme ai fedeli aveva invocato la protezione della Madonna della Rocca sul paese e sulla gente, promettendo solennemente che, finita la guerra, la prima opera parrocchiale da realizzare sarebbe stata il santuario. E visto che il temuto bombardamento non arrivò, già il 9 settembre 1945 l’edificio sacro era stato ricostruito e solennemente inaugurato. Da allora custodisce un dipinto della Madonna che ogni 5 anni (e anche per questo 2020) scende in processione a «visitare» le frazioni e il capoluogo. Inoltre, quest’anno ricorre anche il decennale dalle ricostruzioni dopo il terremoto del 2004. E la processione per frazioni e capoluogo si concluderà domani col ritorno della tela sacra nella chiesa.

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