Monumento ai caduti Nuova luce sulla storia

di C.C.
Il monumento di Nuvolera con la nuova illuminazione
Il monumento di Nuvolera con la nuova illuminazione
Il monumento di Nuvolera con la nuova illuminazione
Il monumento di Nuvolera con la nuova illuminazione

Peccato che la sera si possa circolare per poche ore, perchè da qualche giorno c’è un nuovo spettacolo luminoso a Nuvolera. «Abbiamo completato la nuova illuminazione del monumento ai caduti, un’opera importante per il paese sia dal punto di vista della memoria, sia da quello puramente artistico. Con le nuove luci abbiamo voluto rendere più bello anche di notte questo vero altare di pietra». La comunicazione è dell’assessore e vicesindaco nuvolerese Diego Agnelli, e la novità riguarda l’opera che ricorda le vittime della Grande guerra. Una «variante» particolare, perché a differenza di molti paesi che posarono semplici cippi o lapidi, Nuvolera volle un monumento firmato dall’architetto Angelo Albertini (1883-1947), che per realizzarlo abbandonò lo stile liberty per accogliere forme geometriche più rigide che si collegano alla secessione viennese: quasi un dialogo stilistico con l’impero schierato sull’altro fronte. LA NUOVA illuminazione valorizza un’opera importante dell’arte celebrativa bresciana del primo Novecento e di grande valore per il paese. Il monumento fu inaugurato domenica 5 novembre 1922, dopo un triennio in cui le associazioni combattentistiche e il municipio raccolsero il denaro necessario, anche ricorrendo a lotterie, vendite di opuscoli, concerti e spettacoli. Albertini poi disegnò una figura femminile, forse una allegoria di Nuvolera o dell’Italia, che tiene tra le mani una spada di bronzo, il tutto in una struttura geometrica e con la lapide su cui sono scolpiti i nomi dei caduti. La realizzazione della struttura, in marmo grigio di Mazzano offerto da Agostino Braga, proprietario della cava Roncadelli, fu affidata alle imprese edili locali di Alessandro Veneziani e Luigi Fregoni, mentre il geometra Daniele Perugini recuperò alcuni blocchi di pietra provenienti dalle zone di guerra da inserire nel monumento. Che in origine non era dove si trova ora, dietro il municipio, ma nella piazza centrale dedicata al generale risorgimentale Luigi Soldo.

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