Museo del libro antico: ecco le chiavi di casa

di Massimo Pasinetti
La porzione di edificio donata al Comune da BonomiI valsabbini sono stati maestri nell’arte della stampa
La porzione di edificio donata al Comune da BonomiI valsabbini sono stati maestri nell’arte della stampa
La porzione di edificio donata al Comune da BonomiI valsabbini sono stati maestri nell’arte della stampa
La porzione di edificio donata al Comune da BonomiI valsabbini sono stati maestri nell’arte della stampa

La Valsabbia ha fatto la storia nel campo della stampa, e grazie a un uomo di libri e cultura, Sabbio Chiese, forse il paese più ricco di testimonianze di un’arte antica, sta per dare vita a un «Museo del libro antico» di cui si parla da tempo e che valorizzerà un grande patrimonio. Un progetto ambizioso che aveva bisogno di spazi; spazi che ora, grazie alla donazione fatta dal professor Alfredo Bonomi, sono diventati disponibili in un edificio che potrà accogliere la raccolta già nell’anno in corso. LA DONAZIONE al Comune è avvenuta formalmente a luglio, e riguarda una parte di un immobile di via Parrocchiale, con una superficie di circa 80 metri quadri. Il regalo lo ha fatto appunto Bonomi, originario di Avenone di Pertica Bassa (dove ha ancora la residenza) ma sabbiense ormai da decenni, visto che vive in questo secondo paese in una casa stupenda. Il passaggio è avvenuto sulla base del rispetto di 3 vincoli: il Comune non dovrà alienare l’edificio per almeno 60 anni, lo stesso potrà essere usato solo per scopi culturali e nel museo dovrà essere collocata una targa a ricordo di padre Francesco Leali, i cui parenti hanno una quota della proprietà quasi interamente posseduta da Bonomi, che l’ha ereditata dalla moglie Daniela Anettoni, nipote di padre Leali, scomparsa prematuramente dopo lunga malattia. Già dal 2017 esiste a Sabbio un Comitato, presieduto proprio da Bonomi, che vuole valorizzare gli stampatori sabbiensi che a partire dal ’400, e per circa due secoli, emigrarono a Brescia, Milano, Venezia e in molte altre città per dedicarsi al «mestier della stampa». In questi ultimi anni il Comune ha anche acquisito, grazie a donazioni di privati, una consistente dotazione di vecchie opere. Ora questa parte di edificio «farà più ricco il patrimonio non solo del Comune ma anche della comunità sabbiense. Oltre che come museo verrà usato per incontri, mostre e altri eventi culturali». Un regalo davvero prezioso che va incontro alla volontà dell’ente locale di ampliare il proprio polo culturale il cui fulcro è il santuario della Rocca, contenitore artistico e storico e monumento simbolo di tutta la Valsabbia. •

Suggerimenti