Per 20 anni picchia la compagna, arrestato

di Paolo Cittadini
Le violenze fisiche e morali scattavano anche per motivi banali
Le violenze fisiche e morali scattavano anche per motivi banali
Le violenze fisiche e morali scattavano anche per motivi banali
Le violenze fisiche e morali scattavano anche per motivi banali

Per anni, quasi venti, ha dovuto subire le continue prevaricazioni e violenze dell’uomo con cui aveva deciso di costruire una famiglia e che gli aveva dato un figlio. Nei giorni scorsi ha finalmente messo da parte la paura, si è armata di coraggio ed è andata dai carabinieri di Gavardo per raccontare la sua vita fatta di violenze fisiche e morali perpetrate dal suo compagno che non si vergognava di maltrattarla anche davanti al loro figlio adolescente. Per l’uomo, un disoccupato della zona, nelle scorse ore è arrivato l’arresto e per lui si sono spalancate le porte del carcere di Canton Mombello. MALTRATTAMENTI in famiglia e lesioni aggravate i reati che gli vengono contestati nell’ordinanza di custodia cautelare emessa dal gip di Brescia su richiesta della procura che ha attivato la procedura del «codice rosso» per accelerare i tempi. La donna, ennesima vittima di violenze domestiche, ai carabinieri ha spiegato che il compagno spesso tornava a casa ubriaco. L’uomo, secondo quanto ricostruito dagli inquirenti, trascorreva gran parte della giornata a bere al bar e ogni volta che rientrava barcollante in casa pretendeva che sul tavolo ci fosse sempre un bicchiere di vino. Ogni volta le sfuriate erano tremende e il clima in casa con il tempo si è fatto sempre più pesante. PER TANTO TEMPO la vittima e il figlio hanno cercato di sopportare senza reagire, ma nei giorni scorsi qualcosa è scattato nella testa della donna che ha deciso di denunciare l’uomo violento con cui divideva la casa. Una volta fatta la denuncia la vittima ha preso il figlio e con lui si è trasferita dai genitori in modo da potersi sentire protetta da eventuali ritorsioni del compagno. Nel frattempo i carabinieri hanno iniziato a indagare per trovare riscontri ai drammatici racconti fatti dalla donna. Una volta ritenuto credibile il racconto fornito dalla donna hanno fatto scattare la denuncia che è arrivata sul tavolo della procura di Brescia. Da lì all’arresto del disoccupato il passo è stato breve e l’incubo per madre e figlio si è finalmente dissolto. •

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